Mare, arte e buon cibo
Quando si pensa a Malta la mente va subito ad immaginare un mare
cristallino, sole e divertimento. Non solo meta estiva: la piccola isola si
trova nel bel mezzo del mar Mediterraneo, tra Italia e Libia, e questo rende il
suo clima mite e temperato, tanto da poter fare un tuffo nelle sue acque da
maggio ad ottobre inoltrato.
Mi sono ritagliata quattro giorni d’estate per visitarla: da Roma
esistono voli diretti dell’Alitalia e della Ryan Air, a prezzi abordabili
(180€ a/r volo Alitalia). La scelta dell’hotel è stata un po’ più difficile:
volevo coniugare mare e visite culturali. Ho scelto, quindi, di alloggiare non
a La Valletta ma in un posto di mare, Sliema, molto vicino alla capitale, ma
con la comodità di una serie di spiagge ad un tiro di schioppo!
L’albergo è il Victoria Hotel, un quattro stelle prenotato tramite Booking.
In posizione strategica (vicino all’imbarco dei traghetti per La Valletta e al
lungomare), le camere sono confortevoli e spaziose, la colazione è degna di
nota, ma soprattutto è bellissima la piscina a sfioro all’ultimo piano, con affaccio sul
mare: wow!
DAY 1
Il volo è atterrato in perfetto orario, alle 10.30: non resta che
raggiungere l’hotel. La rete dei trasporti pubblici collega tutte le cittadine dell’isola: la
fermata degli autobus è esattamente fuori dal terminal degli Arrivi. Il
biglietto (2€ valido per due ore) si fa direttamente a bordo, ma se contate di
prendere frequentemente i mezzi pubblici (qui il sito) esistono diverse forme di
abbonamenti.
In circa un’ora arrivo a Sliema, piccola
cittadina di mare con un waterfront che da su La Valletta: alla sera è molto
affascinante! Check-in e
bagagli sistemati, non mi resta che mettere il costume.
A Malta le spiagge di sabbia sono poche: la maggior parte consiste in
scogli piatti dove stendersi al sole, con accessi al mare tramite scalette; non
mancano, però, stabilimenti, molti dei quali con piscina.
Spiaggia Fond Ghadir Foto di Martina |
Si sa, il mare stanca e mette appetito: non vedo l’ora di assaggiare i
piatti tipici!
Un ristorantino a conduzione familiare su St. Vincent Street
cattura la mia attenzione: Il-Merill, dove si serve cucina maltese. Per
iniziare, scelgo un piatto misto di specialità: salsicce speziate, formaggio
fritto, bruschetta maltese, olive e pomodori secchi; come portata principale
ordino l’octopus stew, uno stufato di polipo e calamari in salsa di pomodoro
speziata, ottimo (il conto è circa 25€a persona). Un’occhiata al lungomare e
alle luci della Valletta prima di rientrare in albergo è d’obbligo!
DAY 2
Oggi farò la turista: intera giornata dedicata alla visita della
Valletta, dei templi megalitici di Tarxien e del villaggio di pescatori di
Marsaxlokk.
Dal porto di Sliema, esiste un traghetto (3€ a/r) che in 10 minuti porta alla
capitale: molto più comodo dell’autobus (che impiega il doppio!).
La Valletta,
antica città dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, è Patrimonio dell’Unesco dal
1980. Lungo la strada per raggiungere il Grand Master’s Palace, incrocio il
Manoel Theater, unico teatro dell’isola, costruito nel 1732 ed uno dei più
antichi ancora in funzione in Europa. In una bella piazza con una moderna
fontana, si erge l’austera facciata cinquecentesca, a due piani, del Palazzo del Gran Maestro dell’Ordine degli Ospitalieri.
Interno del Palazzo del Gran Maestro Foto di Martina |
Da qui, prendo Repubblic Street, sulla quale si affacciano la
National Library e, più avanti, la Co-Cattedrale di St. John. La Biblioteca
Nazionale fu l’ultimo edificio costruito dai Cavalieri di San Giovanni
(1796-1812) e oggi ospita più di 300.000 volumi. Di fronte, si trova Cordina,
lo storico caffè aperto nel 1837.
La concattedrale dedicata a San Giovanni
Battista fu il principale luogo di culto dell’Ordine
dei Cavalieri. Il singolare nome è dovuto al fatto che papa Pio VII nel 1816 la
elevó al rango di cattedrale, fino ad allora riservato esclusivamente alla
cattedrale di Mdina. Eretta tra il 1573 e il 1577, l’austera e disadorna
facciata contrasta con lo sfarzoso interno barocco, rielaborato a proprie spese
da Mattia Preti, intorno alla metà del XVII secolo. Nell’oratorio sono ospitati
i due capolavori di Caravaggio, La decollazione di San Giovanni Battista e San
Girolamo: i 10€ del biglietto d’ingresso valgono solo per poterle ammirare!
Mi dirigo alla volta dei Barracca Gardens, lungo i bastioni
medievali. Si dividono in due parti, i Lower e gli Upper. I primi ospitano un
tempietto in stile dorico dedicato a Sir Alexander Ball, primo governatore
inglese di Malta: il panorama che si ha sul Grand Harbour è pazzesco. Gli Upper
sono situati sul bastione dei Santi Pietro e Paolo; realizzati nel 1775, si
estendono sul punto più alto delle mura cittadine, offrendo un altro panorama
degno di nota. Al loro interno, l’ingresso alla Saluting Battery: dall’inizio
del XIX secolo saluta gli abitanti dell’isola ogni giorno con un colpo di
cannone. A poca distanza, le Lascaris War Rooms ci raccontano la vita nei
bastioni durante la Seconda Guerra Mondiale: qui, infatti, erano ospitati i
comandi alleati.
Ultima
tappa del mio giro cittadino è Freedom Square, dove Renzo Piano ha progettato
il Palazzo del Parlamento e il teatro all’aperto, in vetro e acciaio, che si
erge sulle rovine della Royal Opera House, distrutta durante la Seconda Guerra
Mondiale.
Panorama dagli Upper Baracca Gardens Foto di Martina |
La scoperta dell’isola è appena iniziata: la piazza che si apre
appena al di fuori delle mura cittadine ospita la stazione degli autobus più
grande dell’isola. Qui aspetto l’autobus che mi porta a Tarxien, cittadina non
molto distante da La Valletta, che ospita le rovine del più grande complesso templare dell’intero arcipelago (ingresso 6€),
patrimonio dell’Unesco. Si tratta di sei templi eretti tra il 3600 e il 2500
a.C., di cui tre sono in buono stato di conservazione, mentre degli altri tre
rimangono solo scarse tracce. Rinvenuto nel 1913 da un contadino, il sito venne
sistematicamente scavato tra il 1915 e il 1919. Nonostante l’attività di
ricerca continui, si sa ben poco dell’uso e delle attività svolte all’interno
di questo complesso, che doveva essere un punto di riferimento per gli aspetti
sociali, religiosi ed economici della comunità.
Complesso templare di Tarxien Foto di Martina |
È il momento di raggiungere
Marsaxlokk (sempre tramite autobus), importante porto peschereccio nella zona
sud-est dell’isola. La baia è coperta da una distesa di imbarcazioni dai colori
vivaci, molto suggestiva. Al porto, giornalmente, si allestiscono bancarelle
che vendono gli oggetti più disparati, ma è la domenica mattina che si colora ancor di più per il mercato del pesce, molto caratteristico.
Porto di Marsaxlokk Foto di Martina |
Giornata piena: non mi resta che riprendere l’autobus per La Valletta.
Una volta arrivata, le strade animate da musicisti e artisti di strada e l’atmosfera
vivace, mi spingono a non riprendere subito il traghetto per Sliema ma a
fermarmi qui a cena (l’ultimo collegamento parte alle 00.45, ho tutto il
tempo!). Girando per i vicoli del centro, trovo un bistrot molto carino su
Archibishop’s Street: D'Office. L’atmosfera accogliente e il locale luminoso
e curato, mi hanno subito invogliato a sedermi e sono stata ripagata dalla
gentilezza del personale e dalla cucina deliziosa: bruschette maltesi (con
pomodori secchi, salsiccia e formaggio) molto buone, ma strepitosi i tagliolini
ai frutti di mare. Ebbene sì, ho preso la pasta all’estero ma, per mia fortuna,
il cuoco era italiano, quindi pasta al dente, come a casa! Per la qualità del
cibo, aver speso solo 22€ mi ha lasciato favorevolmente stupita.
D'Office Foto di L. Frabotta |
Non resta che riprendere il traghetto per Sliema e ammirare le luci
della Valletta.
DAY 3
Prima di dedicarmi al mare, devo assolutamente andare a Mdina, l’antica
capitale di Malta. Raggiungo la “città del silenzio” sempre con l’autobus,
prendendolo alla fermata del porto: in circa un’ora arrivo (nonostante le
distanze non siano siderali, i mezzi pubblici fanno molte fermate). Di fronte a
me si ergono le possenti mura dell’ex capitale, eretta in epoca medievale.
Passata indenne alla conquista araba dell’870, alla dominazione normanna e
all’assedio dei Turchi del 1565, con la costruzione della Valletta perse
importanza e la gente che l’abitava gradualmente si trasferì nella nuova capitale.
La porta principale per l’accesso è in stile barocco, ricostruita nel 1724.
Strada di Mdina Foto di Martina |
Ora posso rilassarmi al mare: St. Paul’s Bay mi aspetta! Prendo
l’autobus diretta a nord e scendo a Bugibba, centro di questa grande zona di
villeggiatura. Qui le spiagge sono miste, di sabbia e scogli. All’orizzonte si
scorge la St. Paul’s Island, piccola roccia all’imbocco del golfo con una
statua raffigurante San Paolo, alta 12 m. Fu qui, secondo la tradizione, che il
santo mise piede a Malta, nel 59 d.C.
Con tutta calma, rientro a Sliema, con l’idea di andare per cena alla
Valletta, e così faccio. Avevo già adocchiato un ristorantino su Old Bakery
Street, Guze Bistro e passo qui l’ultima sera.
Il bistrot è
ospitato in un palazzetto del XVI secolo e l’atmosfera è quella di altri tempi.
Il personale è molto disponibile e la cucina lascia il segno: i calamari fritti
si sciolgono in bocca e la carbonara di mare è super buona (anche qui cuoco
italiano!). Anche il conto, nonostante la location, è assolutamente adeguato:
27€ a persona.
Guze Bistrò Foto di L. Frabotta |
Mi alzo da tavola felice e faccio una bella passeggiata per
salutare come si deve la Valletta. Nel mio girovagare, becco un posticino
interessante: Is-Suq-Tal Belt, il food market della capitale, su Merchant
Street. Oltre ad un supermercato di prodotti tipici, al ground floor si
susseguono stand che offrono cucina dal mondo. Il box di Venchi è troppo
irresistibile: prendo un cono! Le lancette scorrono e mi tocca incamminarmi
verso il porto per riprendere il traghetto: l’indomani, fortunatamente, il volo
è nel pomeriggio.
DAY 4
Sveglia con tutta calma: il volo di rientro è alle 18.30. Dedico la
giornata alla visita di Sliema. Bisazza Street è la via principale, puntellata
di negozi e caratterizzata da un particolare “monumento”: tre statue in ceramica
sedute attorno ad un tavolino all’ora del tè. La sedia libera è per chi si
vuole fare una foto con questa allegra combriccola: non mi faccio sfuggire
l’occasione! Proseguo sul lungomare verso il ponte del Tignè Point: da qui si gode
di una delle più belle viste della Valletta!
La passeggiata mi porta verso gli
Indipendence Gardens, dei colorati giardini lungo la promenade della città,
arricchiti da statue e da una bella fontana, ma il valore aggiunto è dato dalla
vista del mare. Non mi rimane che tornare in albergo per prendere la valigia e
aspettare l’autobus che mi porterà in aeroporto.
La cosa che mi rimarrà più impressa dell’isola? Più di una, in realtà: i
bovindi (balconi tipici) che adoro, le case che hanno (quasi) tutte un santo
protettore all’ingresso e le tinte vivide che spiccano sul colore chiaro della
pietra locale impiegata nelle case.
See you Malta!
Perfetto itinerario. Sarà un piacere farlo nel mio prossimo viaggio a Malta. Grazie.
RispondiEliminaGrazie a te per essere una lettrice curiosa! Attendo il tuo giudizio sull'isola al termine della tua vacanza.
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