La prima cosa che ho capito dal mio viaggio in Cina è che la cucina
cinese in loco è molto diversa da quella dei ristoranti cinesi in Italia. O
meglio: noi siamo abituati ad un solo tipo di cucina, quella cantonese, mentre
in Cina ogni regione ha i suoi piatti e ricette tipiche.
La vastità del territorio ha
portato, nel corso dei secoli, alla formazione di otto cucine regionali, alle
quali si sono aggiunte quelle di Pechino e Shangai. Tutte hanno un denominatore
comune: l’uso di riso, noodles (la tipica pasta) e verdure. Le pietanze sono
molto saporite, visto che si fa un insaziabile uso di aglio, cipollotti, soia,
peperoncino e pepe di Sichuan. Un pasto tipico della cucina cinese si
caratterizza anche per la condivisione dei piatti, messi al centro della tavola,
su un supporto girevole, a disposizione dei commensali: le pietanze, già
tagliate, sono pronte per essere mangiate con l’aiuto di bacchette.
Ho assaggiato sopratutto la
cucina del nord e quella di Pechino, che ne è una declinazione. Il piatto più
rappresentativo è l’anatra laccata alla pechinese, un’anatra arrosto la cui
caratteristica è la pelle, sottile e croccante. Altro piatto tradizionale è
l’Hot Pot della Mongolia: vari tipi di carne vengono bolliti insieme a verdure
di stagione e serviti, poi, con salse di accompagnamento. Non possiamo
trascurare gli Jiaozi, i famosi ravioli al vapore tipici di Pechino, conditi
con aceto e serviti con spaghettini e saporite frittelle.
Dian Xian Ravioli al vapore |
La cucina di Shangai, invece, ha sapori più delicati, essendo maggiormente influenzata dalla cucina del sud della Cina. Un must sono i Dian Xian (dim sum), spuntini dolci o salati, cucinati in molti modi e con tanti ripieni differenti, ne esistono più di 2000 varietà! I ravioli con il brodo sono un’altra specialità: oltre al ripieno di carne, al loro interno hanno anche il brodo e vengono serviti, ancora bollenti, nel recipiente di bambù in cui sono stati cotti, con una cannuccia. Altra prelibatezza è il “pollo del mendicante” che, la cui ricetta, secondo la tradizione, risale alla dinastia Qing. Il pollo è farcito, marinato e avvolto in foglie di loto. Dopo alcune ore di cottura, la carne assume un gusto unico: provare per credere!
Ultima cucina che ho provato è quella
dell’area di Guilin, che si caratterizza per la sua dolcezza, data da un uso
delicato delle spezie, in particolare del peperoncino. Qui si mescolano
frittura e cottura al vapore e si gustano piante e animali selvatici, raramente
consumati in Occidente (ad esempio serpente, tartaruga ed insetti di vario
tipo). Gli spaghetti di riso, mifen, conditi con verdure e carne, sono il
piatto simbolo della città, economico e gustoso, insieme al pesce del fiume Li
cotto al vapore, accompagnato da una deliziosa salsa dolce.
Ce ne è per tutti i gusti: non
avrete problemi a trovare piatti e sapori che incontrino i vostri gusti!
“Fai una colazione da re
un pranzo da funzionario
e
una cena da povero”
Proverbio cinese
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