Forse non
tutti sanno che Santa Maria Capua Vetere, cittadina in provincia di Caserta a
circa 200 km da Roma, è uno scrigno di tesori storico-archeologici.
Qui si
trova il secondo anfiteatro romano dell'Italia antica in ordine di grandezza,
dopo il Colosseo (165 metri l'asse maggiore, 135 metri il minore). Venne
innalzato tra la fine del I secolo d.C. e gli inizi del II, in sostituzione del
precedente di epoca graccana, molto più piccolo. L’edificio era adibito per gli
spettacoli gladiatori. La facciata era costituita da ottanta arcate in blocchi
di calcare: le quattro in corrispondenza dei punti cardinali, coincidenti con
gli ingressi principali, erano enfatizzate dalla presenza di semicolonne
appoggiate a pilastri di ordine tuscanico.
Le chiavi d’arco dei primi due
ordini della facciata erano arricchite da 240 busti a rilievo di divinità,
quelle del terzo ordine da satiri e maschere teatrali. Le gradinate della cavea
erano rivestite in marmo e la summa cavea era sovrastata da un portico ornato
con statue e colonne. L'arena era costituita da tavole di legno cosparse di
sabbia per consentire lo svolgimento dei combattimenti. Al di sotto si
sviluppavano i sotterranei, comunicanti tra loro mediante corridoi, utilizzati
per i macchinari e gli apparati scenici. Il Museo dei Gladiatori grazie a
suggestive ricostruzioni acustiche, mostra i feroci combattimenti: Capua era,
infatti, sede di una famosa scuola gladiatoria, frequentata anche da Spartaco (mar-dom
dalle 9 ad un'ora prima del tramonto).
L'Anfiteatro Foto di Martina |
Lo storico
Palazzo Antignano (XV secolo) è, invece, sede del Museo Campano, famoso per la
mirabile raccolta di reperti archeologici e opere d'arte antiche. La collezione
delle "Madri" è il fiore all'occhiello: statue votive in tufo di
grandi dimensioni raffiguranti donne sedute con un bambino in fasce sulle
ginocchia (VII/I secoli a.C.), associate al culto di Mater Matuta (per info e
orari museocampano).
Vero e
proprio tesoro nascosto (purtroppo poco pubblicizzato) è, poi, il Mitreo di
Capua. Per potervi accedere, bisogna chiedere ai custodi del Museo Campano che
vi accompagneranno nella visita. Il culto di Mitra, in epoca romana, era molto
diffuso seppur praticato di nascosto e in luoghi ipogei. Oggi molti mitrei o
sono andati perduti o sono pervenuti fino a noi in maniera frammentaria. Quello
capuano è un unicum visto che è giunto fino ai giorni nostri per lo più
intatto. È un ambiente ipogeo con soffitto a volta e panche laterali in pietra
dove si sedevano gli adepti.
È interamente affrescato: il soffitto riproduce un
cielo stellato, mentre alle pareti sono rappresentate scene con i rituali di
iniziazione e di partecipazione al culto di Mitra. L’affresco principale è
quello raffigurato nella parete centrale: il dio Mitra affonda un pugnale nel
collo di un toro, circondato da figure allegoriche e due arcieri; un serpente
ed un cane partecipano all’uccisione del toro.
Il Mitreo Foto di Martina |
È un luogo altamente suggestivo,
avvolto da un'aura difficilmente descrivibile a parole: assolutamente da
vedere!
Dulcis in
fundo è l'abbazia di Sant'Angelo in Formis, a 6 km da Capua, uno dei luoghi più
affascinanti dell'arte medievale italiana (per info e orari diocesi di capua). La costruzione risale all'età
longobarda (seconda metà del VI secolo), ma venne rifondata tra il 1072 e il
1087. A questo periodo risale lo splendido ciclo di affreschi di scuola
bizantino-campana, uno tra i più importanti e meglio conservati cicli pittorici
medievali del sud Italia.
TIP
PRANZO CON
VISTA: proprio all'interno dell'area archeologica, in una location unica, il
ristorante Amico Bio Spartacus permette di mangiare ottimi piatti, a base di
prodotti a chilometro zero del casertano, avendo di fronte ai propri occhi lo
spettacolo dell'Anfiteatro Campano. La cucina è eccezionale, l'ambiente
accogliente e i prezzi veramente modici: per me è stato il miglior modo di
concludere la visita! Per info e contatti spartacus arena.
Nessun commento:
Posta un commento