Lo so: il titolo
mette insieme i tre stereotipi della bellissima capitale austriaca, Vienna, ma per me ne sono i
simboli!
Infatti, ho improntato la visita della città proprio su questi tre cardini.
Infatti, ho improntato la visita della città proprio su questi tre cardini.
Ho dedicato a
Vienna un week end lungo, dal 9 al 12 Febbraio, approfittando di una promozione
dell'Alitalia sul volo a/r (ca. 120€). Per l'hotel, mi sono sempre affidata a
Booking, cercando un albergo
abbastanza centrale, vicino ad una fermata della metro e relativamente vicino anche alla
stazione ferroviaria, visto il mio
desiderio
di dedicare una giornata ad una gita a Bratislava, che dista solo un'ora di treno da Vienna.
La scelta è ricaduta sull'Hotel
Erzherzog Rainer, un quattro stelle nel quartiere centrale di Wieden, a due passi dalla famosa Karlsplatz. È
un tradizionale
albergo viennese, con camere abbastanza spaziose, connessione Wi-Fi gratuita e
un buffet a colazione stratosferico (dovete sapere che un altro dei punti
imprescindibili per me nella
ricerca
dell'albergo è proprio questo!).
Il
ristorante dell'hotel, Wiener Wirtsharft, serve tipici piatti della tradizione austriaca: ottimo modo
per concludere una giornata
alla
scoperta della città. In ogni caso, la struttura si trova in un quartiere ricco di bar, ristoranti e
birrerie: ce ne è per tutti i
gusti.
DAY 1
INFORMAZIONI PRATICHE
•Come
raggiungere il centro di Vienna dall'aeroporto: il centro della
città si raggiunge grazie ad un trasporto pubblico capillare. Molto sponsorizzato è il
CAT, il treno veloce che in 16
minuti
raggiunge Wien Mitte, con orario non-stop. Il costo della singola corsa è di 11€, combinato
andata e ritorno 19€. È un po'
caro,
infatti io ho optato per il collegamento tramite la metropolitana leggera S7, facente parte
del trasporto pubblico Wiener Linen. Si
acquistano due biglietti, uno per l'area
extraurbana
e uno per quella urbana: il tutto per la modica cifra di 3,9€ a tratta. Per maggiori info su wien.info.
•Vienna Card? No grazie! Questa carta da la possibilità di usare
i mezzi pubblici per 24, 48
o
72 ore, offrendo anche agevolazioni sull'acquisto di biglietti per alcune attrazioni e musei. In realtà,
visto che la mia intenzione
era
di visitare all'interno soltanto il castello di Schonbrunn, non era conveniente acquistarla: la
versione da 72 ore costa 24,9€. Ho
optato,
quindi, per il classico abbonamento della Wiener Linen (preso direttamente
all'aeroporto, al box della compagnia di
trasporto)
di 72 ore a 16,5€.
Ma ora, veniamo a noi!
Ma ora, veniamo a noi!
Posati i bagagli
in albergo, inizio l'esplorazione della città. Il volo di andata, molto presto la mattina, mi ha consentito di avere l'intera giornata a disposizione. Dopo
aver
messo qualcosa nello stomaco, mi dirigo verso Karlsplatz. La piazza è dominata dalla mole della
chiesa di San Carlo, Karlskirche, una delle più alte realizzazioni del barocco
viennese (1716/1737).
Andando qualche
traversa più avanti, mi trovo di fronte
all'inconfondibile
cupola dorata della Secession. Il movimento artistico nacque alla fine dell'Ottocento, ad opera di
Klimt, in opposizione
all'arte accademica. La palazzina venne eretta nel 1898 come vero e proprio manifesto
architettonico del movimento.
Incurante del
freddo e del vento sferzante, mi dirigo verso l'Opera, uno dei più importanti teatri lirici del mondo. Da
qui prendo il
tram D per raggiungere il Belvedere superiore, dove sono in mostra i capolavori di Klimt,
tra cui Il Bacio e Giuditta ed
Oloferne.
L'elegante complesso, che consta di due palazzi contrapposti (Belvedere Superiore ed Inferiore), venne
costruito tra il 1700 e il
1723 per il principe Eugenio di Savoia. Il tram mi lascia proprio davanti all'ingresso:
non si può venire a Vienna e
non
contemplare dal vivo i quadri di Klimt! Il Belvedere Superiore (1721/1723) era
destinato ad edificio di rappresentanza del principe Eugenio; nel corso dei secoli ebbe varie
funzioni, fino a quella
odierna:
sede della Galleria d'Arte austriaca, con opere dal Medioevo al Novecento. La visita mi ha
lasciata favorevolmente
impressionata un po' per gli splendidi ambienti, un po' per l'intrigante metodo pittorico di Klimt, un po' per la
scoperta di altri capolavori
di Munch, Kokoshka e Schiele. Nonostante le temperature polari, decido di passeggiare nel bellissimo
giardino alla francese
che connette i due Belvedere. Arricchito da vasche, statue, scalinate e
pergolati, venne realizzato tra il 1700 e il 1725 e offre un'ampia veduta verso la città (info su orari&ticket sul sito del belvedere).
Il Belvedere Superiore Foto di Martina |
Esco dal
Belvedere Inferiore e riprendo il tram a Schwarzenberg Platz. La maestosa piazza è dedicata all'eroe
della battaglia di
Lipsia, la statua equestre del quale troneggia nel mezzo. La decorano, inoltre, la fontana
Hochstrahlbrunnen e il monumento agli
eroi dell'Armata Rossa, eretto dai sovietici nel 1945, in ricordo dei 17.000 soldati caduti nei combattimenti
intorno a Vienna.
Ripreso il tram
D, torno al punto di partenza, il Teatro dell'Opera, da dove parte Karntner Strasse, elegante strada commerciale che porta fino a
Stephansplatz e alla Cattedrale di
Santo
Stefano, simbolo della città.
Edificata a partire dal XII secolo, è il più grande monumento
gotico austriaco. Subì varie
modifiche
ed ampliamenti, fino a giungere nel XV secolo all'aspetto attuale. La facciata è del XIII secolo
come le due torri, dette dei
Pagani,
e il portale, detto dei Giganti. Una stretta terrazza, con al di sotto un finestrone gotico,
congiunge le due torri. La porta
sud,
dei Cantori, un tempo era l'ingresso riservato agli uomini, mentre la porta
nord, dei Vescovi, era riservata alle donne.
La Cattedrale di Santo Stefano Foto di Martina |
L'interno è a
croce latina, suddiviso in tre navate, con volte a sesto acuto sorrette da pilastri.
A due passi da Santo Stefano, si apre piazza Graben, per secoli centro dei commerci. Al centro, sorge la Colonna della Peste, eretta nel 1693 come ringraziamento per la fine della peste decennale che aveva dimezzato la popolazione europea. Tutta la piazza è circondata da eleganti palazzi, costruito tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. All'angolo con Karntnerstrasse, si trova, nascosto e non molto segnalato, lo Stock in Eisen, un tronco incassato in una nicchia. Tradizione medievale voleva che i giovani fabbri conficcassero un chiodo qui al termine del loro apprendistato, prima di lasciare la città.
A due passi da Santo Stefano, si apre piazza Graben, per secoli centro dei commerci. Al centro, sorge la Colonna della Peste, eretta nel 1693 come ringraziamento per la fine della peste decennale che aveva dimezzato la popolazione europea. Tutta la piazza è circondata da eleganti palazzi, costruito tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. All'angolo con Karntnerstrasse, si trova, nascosto e non molto segnalato, lo Stock in Eisen, un tronco incassato in una nicchia. Tradizione medievale voleva che i giovani fabbri conficcassero un chiodo qui al termine del loro apprendistato, prima di lasciare la città.
Proprio
parallelamente a Karntnerstrasse, si apre una piazza, Neuermarkt, adornata
dalla più bella fontana di Vienna, Providentiabrunnen. Il gruppo bronzeo
rappresenta la Provvidenza con
i
quattro fiumi austriaci, copia dell'originale esposto al Museo Barocco del Belvedere. Proprio qui, al
numero 16, si trova il Cafè
Oberlaa,
uno dei caffè storici della città. Quale miglior modo per concludere questa giornata stancante,
se non con una gustosa fetta
di
Sacher? Provare per credere!
DAY 2
Il modo migliore
per respirare i fasti degli Asburgo è quello di visitare le loro residenze. Ecco perché, dopo un'abbondante colazione, siamo carichi per
raggiungere Schonbrunn, residenza
estiva
della famiglia imperiale a partire dal XVII secolo e uno dei complessi barocchi più belli a livello
europeo.
I giardini di Schonbrunn con la Gloriette sullo sfondo Foto di Martina |
•Informazioni
pratiche: il castello si raggiunge comodamente grazie alla linea U4 della metropolitana.
Esistono diversi tour, per la
visita
di Schonbrunn. Ho deciso per l'Imperial Tour, il classico, rammaricandomi di non aver
scelto il più lungo Grand Tour
perché
Schonbrunn fa rimanere senza fiato!In più, l'audioguida è accattivante e non solo nozionistica.
Per saperne di più www.schoenbrunn.at.
L'aspetto
attuale della residenza prese forma sotto Leopoldo I, dopo che i Turchi la rasero al suolo
nell'assedio del 1683. L'architetto
si
ispirò alla Reggia di Versailles ma il progetto fu realizzato solo in parte. I lavori
iniziarono nel 1696 e proseguirono per oltre mezzo secolo, sotto la guida di
Giuseppe I, Carlo VI e Maria Teresa. Sotto
l'imperatrice
le fastosità barocche vennero mitigate in forme rococò. Il palazzo è composto da 1441 stanze, delle quali
solo quaranta aperte
al pubblico. Si possono visitare gli appartamenti di Francesco Giuseppe e dell'imperatrice
Sissi, le sale di Maria Teresa
e
il Samone degli Specchi, dove Mozart si esibì a sei anni al cospetto di Maria Teresa. Dal cortile
d'onore si accede al parco, sistemato alla francese agli inizi del Settecento.
Il giardino è arricchito da
teorie di statue, vasche e viali. Sulla sommità della collinetta di fronte alla facciata
della residenza, sorge la
Gloriette,
un porticato neoclassico con terrazza panoramica.
Tutto questo girare mi ha messo un certo appetito. Ripresa la metro, scendo in centro per andare verso l'Altes Rathaus, sede del municipio fino al 1885. Sembra di essere arrivati nel villaggio di Babbo Natale: casettine in legno che si susseguono, addobbate a festa, intorno ad una pista di pattinaggio. Le bancarelle sono piene di leccornie di ogni tipo e non faccio fatica a trovare qualcosa di buono!
Tutto questo girare mi ha messo un certo appetito. Ripresa la metro, scendo in centro per andare verso l'Altes Rathaus, sede del municipio fino al 1885. Sembra di essere arrivati nel villaggio di Babbo Natale: casettine in legno che si susseguono, addobbate a festa, intorno ad una pista di pattinaggio. Le bancarelle sono piene di leccornie di ogni tipo e non faccio fatica a trovare qualcosa di buono!
Nel pomeriggio mi dirigo verso l'Hofburg, il palazzo imperiale degli Asburgo per più di sei secoli. La
prima fase risale al XIII
secolo,
quando sorse la prima fortezza-palazzo.
Il primitivo edificio venne via via circondato da
altri edifici e cortili. Agli
inizi
del Settecento, la fortezza venne trasformata in sontuoso palazzo barocco. Ai primi
dell'Ottocento venne creata la Heldenplatz
e
allestiti il Burggarten e il Volskgarten. Appagati dalla visita a Schonbrunn, decidiamo di non entrare
nel complesso ma di perderci
nel
dedalo di viuzze e piazzette che lo attorniano. Entro per caso in una chiesa, la Augustinerkirke,
antica parrocchia di corte
dove
venivano celebrati i matrimoni imperiali. Qui faccio un'incredibile scoperta: di fronte a
me, il magnifico monumento
funerario
di Maria Cristina di Svezia, opera strabiliante del Canova.
L'Hofburg Foto di Martina |
Lentamente, dopo
un'altra giornata stancante, mi rincammino verso l'albergo, non prima di aver mangiato
un'altra fetta di Sacher al
Nashmarkt,
caratteristico mercato alimentare vicinissimo all'hotel.
TIP
•SACHER TORTE: un giovane apprendista cuoco si trova a dover preparare, all'improvviso, un dolce per gli ospiti del principe Metternich. È il 1832 e nasce la Sacher Torte, dal nome dell'intraprendente aiuto cuoco Franz Sacher. È un successo tra gli illustri ospiti e ben presto in tutta Vienna si cerca di replicare la ricetta, assolutamente segreta. Il figlio di Franz, Eduard, si impegna per far conoscere e per promuovere la torta, grazie anche all'albergo di famiglia, l'Hotel Sacher, proprio dietro l'Opera.
•SACHER TORTE: un giovane apprendista cuoco si trova a dover preparare, all'improvviso, un dolce per gli ospiti del principe Metternich. È il 1832 e nasce la Sacher Torte, dal nome dell'intraprendente aiuto cuoco Franz Sacher. È un successo tra gli illustri ospiti e ben presto in tutta Vienna si cerca di replicare la ricetta, assolutamente segreta. Il figlio di Franz, Eduard, si impegna per far conoscere e per promuovere la torta, grazie anche all'albergo di famiglia, l'Hotel Sacher, proprio dietro l'Opera.
Tuttavia,
un'altra pasticceria vanta di servire l'originale Sacher: è Demel, dove Franz
aveva intrapreso il suo apprendistato, probabilmente lasciandovi anche la
ricetta. Ebbe, così, inizio
un'interminabile
faida legale. Un consiglio: assaggiare la Sacher in entrambe le pasticcerie!
•"CIBO ITALIANO ALL'ESTERO?! MBE', CHE C'E'?" Proprio a due passi dal
nostro hotel, a Mozartplatz, si trova la
pizzeria
Ischia. Dopo würstel, stinco e pretzel, il desiderio di cibo nostrano è stato troppo forte! Non ho rischiato nel
prendere
paste condite nei modi più strani (non siamo mica scemi!) ma ho ordinato
tre pizze e sono stata premiata: nonostante il forno elettrico era cotta alla perfezione e ben farcita.
Assolutamente consigliata!
DAY 3
BRATISLAVA
Ogni ora, dalla
stazione centrale di Vienna (Hauptbanhof) partono treni per Bratislava, capitale della Slovacchia, dal
delizioso centro storico.
Il biglietto costa 16€ (andata e ritorno) e include l'uso dei mezzi pubblici per quel
giorno. Verso le nove sono in
stazione
e in un'oretta arrivo a destinazione. Decido di fare una passeggiata per raggiungere il
centro: la periferia di
Bratislava
ha un aspetto molto fatiscente, con palazzi abbandonati, dalle strutture
danneggiate, lasciate alla mercè dell'incuria e degli agenti atmosferici. Non un'ottima prima impressione.
Raggiungo Hodzovo Namestie, piazza nevralgica della città dove si trova il Palazzo
Presidenziale, costruito nel 1760.
Di fronte, all'interno di silenziosi
giardini, si trova la Fontana della Pace, in ricordo del precedente nome della
piazza: piazza della Pace.
Finalmente arrivo alla Porta di San Michele che segna uno degli ingressi alla Stare Mesto, città vecchia. Costruita nel XIV secolo, è l'unica rimasta delle quattro che garantivano l'accesso. È stata rimaneggiata nel XVI secolo e nel XVIII, quando venne sormontata da una cupola in bronzo a forma di turbante, culminante nella statua di San Michele Arcangelo. Tradizione vuole che se una donna nubile passa sotto la porta chiacchierando, non si sposerà mai, quindi ragazze: acqua in bocca!
Dalla Torre si ha una delle più belle viste sulla città. Proprio qui accanto, al numero 15, si trova la casa più stretta di tutta Bratislava: è larga solo 1,3 metri!Iniziamo a perderci per le vie del centro: piccole stradine che culminano in piazzette circondate da palazzetti di colore pastello.
Ora sì che la città mi piace! L'attrazione principale è costituita da statue in bronzo a grandezza naturale, che raffigurano personaggi intenti nelle più disparate e bizzarre attività. Le prime vennero installate alla fine dell'epoca comunista per animare la città. Simbolo di Bratislava è il Cumil, il Guardone, simpatico ometto che esce fuori da un tombino.
Altre statue sono il soldato napoleonico che guarda i passanti con gli avambracci appoggiati
su una panchina; lo Schone
Naci,
il Bell'Ignazio, con il cappello a cilindro in mano che rende omaggio ai passanti; Taunter, lo
Schernitore, che si affaccia da un
abbaino
per prendere in giro i passanti e C. Andersen, scrittore danese che qui compose la Piccola
Fiammiferaia. Vi ho parlato solo
delle
più famose, ora sta a voi "stanare" anche le altre: che la caccia abbia inizio!
Hodzovo Namastie Foto di Martina |
Finalmente arrivo alla Porta di San Michele che segna uno degli ingressi alla Stare Mesto, città vecchia. Costruita nel XIV secolo, è l'unica rimasta delle quattro che garantivano l'accesso. È stata rimaneggiata nel XVI secolo e nel XVIII, quando venne sormontata da una cupola in bronzo a forma di turbante, culminante nella statua di San Michele Arcangelo. Tradizione vuole che se una donna nubile passa sotto la porta chiacchierando, non si sposerà mai, quindi ragazze: acqua in bocca!
Dalla Torre si ha una delle più belle viste sulla città. Proprio qui accanto, al numero 15, si trova la casa più stretta di tutta Bratislava: è larga solo 1,3 metri!Iniziamo a perderci per le vie del centro: piccole stradine che culminano in piazzette circondate da palazzetti di colore pastello.
Ora sì che la città mi piace! L'attrazione principale è costituita da statue in bronzo a grandezza naturale, che raffigurano personaggi intenti nelle più disparate e bizzarre attività. Le prime vennero installate alla fine dell'epoca comunista per animare la città. Simbolo di Bratislava è il Cumil, il Guardone, simpatico ometto che esce fuori da un tombino.
Il Cumil Foto di Martina |
Al limite occidentale della città vecchia,
svetta il campanile della
Cattedrale
di San Martino. I lavori vennero iniziati nel XIV secolo sul sito di una precedente chiesa
romanica. Lo stile della nuova
costruzione
è il gotico, con le navate interne sormontate da volte a crociera, sorrette da pilastri con
arcate ogivali. Dal 1563 al 1830
fu
la chiesa delle incoronazioni dei re d'Ungheria. Proprio da qui parte la più antica strada della città,
Kapitulskà, di origine medievale e con
ancora in situ il basolato originario. Da qui si può anche ammirare l'imponente struttura
del Castello, che sorge su una
collina
a 74 metri di altezza, in posizione strategica. La prima testimonianza scritta risale al 907, ma
il Castello assunse le sue
forme
attuali con i lavori risalenti al XV e XVII secolo. Presenta pianta quadrangolare con cortile
interno e quattro torri angolari. Altro punto di vista privilegiato sulla
fortezza è lo Stary Most, Ponte Vecchio, costruito nel 1891 interamente in
ferro.
Un po' fuori dal centro e dalle passeggiate turistiche é la Chiesa Blu, Modry Kostol, eretta nel 1907 in stile Art Nouveau ungherese: da lontano la riconoscerete per il suo inconfondibile colore blu intenso, lontano dal grigiore delle palazzine che la circondano! Ovviamente, concludo la gita con un bel pranzo e un boccale di birra (che qui è molto, ma molto economica) e poi dritta verso la stazione per tornare a Vienna.
Un po' fuori dal centro e dalle passeggiate turistiche é la Chiesa Blu, Modry Kostol, eretta nel 1907 in stile Art Nouveau ungherese: da lontano la riconoscerete per il suo inconfondibile colore blu intenso, lontano dal grigiore delle palazzine che la circondano! Ovviamente, concludo la gita con un bel pranzo e un boccale di birra (che qui è molto, ma molto economica) e poi dritta verso la stazione per tornare a Vienna.
Nel pomeriggio,
rientrata alla base, sfrutto al massimo il tempo che rimane facendo il giro del Ring
con i tram 1 e 2. La Ringstrasse è un
viale alberato lungo 5,3 km che circonda il centro storico della capitale austriaca.
Ricalca, nel percorso, l'antica
cinta
muraria medievale. È caratterizzato da eleganti palazzi e da monumenti simbolo della città, come
l'Opera e il Neue Burg. Voluto
dall'imperatore
Francesco Giuseppe, vide la luce tra il 1858 e il 1865. Ora, non ci rimane che salutare Vienna mangiando una
fetta di Sacher da Demel (altra
pasticceria storica della città): auf wiedersehen!
Il Danubio che attraversa Bratislava Foto di Arianna |
TIP
•GIRO DEL RING: per percorrere la Ringstrasse esistono due modi: il Vienna Ring Tram oppure i tram di linea 1 e 2. L'unica cosa positiva del primo è che il giro si effettua senza scendere, tuttavia il biglietto non è compreso nell'abbonamento ed è abbastanza caro: 6€ il giro da trenta minuti, 9€ il biglietto hop on/hop off di 24 ore. Se per voi non è un problema cambiare tram, optate per il secondo modo: all'Opera si prende il tram 1 direzione Prater fino alla fermata Schwedenplatz. Qui si scende, si prende il tram 2 nella stessa direzione fino alla fermata dell'Opera, punto di partenza. Semplice, no?!
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