In una città millenaria come Roma potevano mancare all’appello storie di
illustri fantasmi? Certo che no! Andiamo alla scoperta della città toccando i
luoghi che, ancora oggi, pare siano infestati da queste inquietanti presenze e
scopriamo le loro storie.
Partiamo da ponte Sant’Angelo: si dice che nella notte tra il 10 e l’11
settembre ogni anno compaia il fantasma di Beatrice Cenci. La sua triste storia
ispirò pittori, tragediografi e scrittori, consegnandola ai posteri. Beatrice
era figlia del nobile Francesco Cenci, i cui crimini e la vita dissoluta erano
ben noti all’autorità papalina e ai romani. La sua condotta in famiglia non era
da meno: maltrattava moglie e figli ed era arrivato ad avere rapporti
incestuosi con Beatrice. Fu così che la ragazza, di concerto con i fratelli,
uccise il padre, trapassandogli cranio e gola con un lungo ferro e simulando,
poi, una caduta accidentale. Durante l’inchiesta per la sua scomparsa, le
guardie pontificie rinvennero il corpo, verificando che le sue ferite non potevano
essere compatibili con una caduta.
Ponte Sant'Angelo Foto di L. Frabotta |
Si dice che il fantasma della ragazza non percorra da sola
il ponte, con la testa decapitata tra le mani, ma in compagnia di Mastro Titta,
il Boia di Roma, che tra il 1796 e il 1864 giustiziò ben 516 condannati. A
volte i proverbi hanno ragione: “meglio soli che male accompagnati!”.
Spostiamoci di poco, nella bellissima piazza Navona, teatro delle
apparizioni del fantasma di Costanza De Cupis. La ragazza aveva delle mani
bellissime, affusolate e dalla pelle diafana: uno scultore ne volle fare un
calco che espose nella sua bottega. Un frate, o meglio un indovino, vedendole
disse che di lì a poco il suo possessore le avrebbe perse.
Il fascino notturno di piazza Navona Foto di L. Frabotta |
La piazza è legata ad un’altra donna, Olimpia Maidalchini, che qui
abitava, a palazzo Pamphilj. La donna, di modeste origini, era molto ambiziosa
e, grazie alla sua perspicacia ed intelligenza, riuscì a sposare, in seconde
nozze, Pamphilio Pamphilj, fratello del cardinale che, di lì a poco, sarebbe
diventato papa con il nome di Innocenzo X. L’influenza di Donna Olimpia sul
cognato era talmente forte che il papa non prendeva alcuna decisione prima di
averla consultata: si può dire che fosse lei a governare la città! Ma il popolo
non l’aveva in simpatia, lei che era di umili origini e, per di più, veniva da
un paesino di provincia.
Fiorirono, così, una serie di storie e di pettegolezzi
sul suo conto e su quello di Innocenzo X. Il nuovo papa, Alessandro VII, la
esiliò nel viterbese ma la scaltra Donna Olimpia, soprannominata
spregiativamente Pimpaccia, portò con se molto oro, sottratto alle casse
papaline. Morí di peste qualche anno dopo. La sua avidità ha fatto nascere la
leggenda secondo cui il suo fantasma apparirebbe di notte in fuga, su Ponte
Sisto, a bordo di una carrozza nera, con tutto il bottino di monete.
Ponte Sisto Foto di L. Frabotta |
Concludiamo la nostra passeggiata in compagnia dei fantasmi in zona
Colle Oppio. Qui abitava il marchese Luca De Marchettis il quale, a dispetto
del suo rango, amava trascorrere le serate in mezzo ai vicoli dei quartieri
popolari, accuratamente travestito. Nelle sue notti brave, seduceva giovane
popolane che dovevano sottostare ai suoi giochi erotici. Preoccupato che le
ragazze potessero svelare le sue perversioni, iniziò ad ucciderle brutalmente.
Ma questi delitti lasciarono in lui un’ombra, tanto da fargli credere di essere
posseduto dal demonio: ecco perché decise di sottoporsi ad un esorcismo che si
concluse con il suicidio. Prima di lanciarsi dalla finestra promise che sarebbe
tornato: da allora il marchese passeggia tra le strade di Colle Oppio, vestito
di tutto punto.
Sono sicura che, da adesso in poi, guarderete la città in maniera
diversa!
Grazie per avermi fatto conoscere storie simpatiche: ci vogliono pettegolezzi in un blog!!
RispondiEliminaSono dello stessa opinione: sto cercando altre storie curiose per arricchire questa sezione!
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