DA MONACO A COLONIA PASSANDO PER AMBURGO
La Germania è uno splendido ed
eterogeneo paese che si estende dal Reno fino al confine polacco e dal Mare del
Nord e del Baltico fino alle Alpi. Sono tante le città da visitare e gli
itinerari possibili per andare alla scoperta dei land tedeschi. Il mio mini
tour è partito dal sud, dalla Baviera, per poi spostarsi nella zona
settentrionale dello Schleswig-Holstein e concludersi nella regione del Nord
Reno: Monaco, il castello incantato di Neuschwanstein, Amburgo e Colonia le
località che ho toccato.
A livello organizzativo, per poter
risparmiare sui voli ed evitare inutili scali, prendete un volo a/r per Monaco
di Baviera: a conclusione della vacanza, trascorrerete un’ulteriore notte
“tecnica” nel capoluogo bavarese, ammortizzando i costi di un volo per Roma da
Amburgo o da Colonia! Date un’occhiata qui per prenotare. Per
gli spostamenti interni, piuttosto che affittare una macchina, mi sono affidata
alla capillare rete ferroviaria tedesca: efficiente, puntuale ed economica,
collega tutta la Germania e si possono acquistare i biglietti comodamente
dall’Italia. Consultate il sito della Deutsche Bahn per farvi un’idea. Inutile
dire che gli alberghi li ho prenotati su Booking dove ce ne sono di
tutti i tipi e per tutte le tasche. Bene, ora si comincia!
DAY 1
Prima tappa del nostro viaggio è Monaco,
capoluogo della Baviera. La città si trova a breve distanza dalle Alpi e
combina felicemente l’accoglienza della città di provincia con lo stile di vita
sofisticato delle metropoli.
Per raggiungere il centro città
dall’aeroporto Franz Joseph Strauss il modo più comodo, veloce ed economico è
la metropolitana. Le stazioni della S1 e della S8 si trovano a metà strada tra
il Terminal 1 e il Terminal 2 e sono ben segnalate. Entrambe le linee, pur
facendo percorsi diversi, arrivano alla stazione ferroviaria centrale in circa
45 minuti. Il biglietto costa 8.8€ ma esistono forme di abbonamento ai mezzi
pubblici che includono i viaggi da e per l’aeroporto.
TIP: Monaco è una città a misura d’uomo
che si gira tranquillamente a piedi. Se volete comunque dare un’occhiata agli
abbonamenti dei mezzi pubblici, cliccate qui.
L’albergo che ho scelto è il Best Western Atrium Hotel, nella zona della
stazione (comoda per arrivare dall’aeroporto e per poi spostarsi nelle altre
città). La struttura è molto bella, le camere sono spaziose e silenziose,
valore aggiunto è il giardino interno dove ci si può rilassare dopo un’intera
giornata a camminare. La colazione a buffet è spettacolare tanto che l’ho
eletta come miglior colazione di tutti i viaggi che ho fatto!
Posate le valige in camera, è ora di
andare in giro per l’Altstadt, il centro storico. Circoscritto dalle tre porte
superstiti, entro nel suo cuore dalla trecentesca Karlstor e percorro la
Neuhauser Strasse, strada molto animata e pedonale dagli anni ‘70. La
puntellano fontane insolite come la Brunnenbuberl, decorata da un satiro e da
un ragazzo in costume adamitico, e quella dedicata a Richard Strauss, con scene
dalla Salomè. Qui gli edifici commerciali si fondono con palazzi eleganti,
quali la Bürgersaal, la Sala del Comune, la Michaelskirche, la prima chiesa
rinascimentale di tali dimensioni a nord delle Alpi, e la Augustinerkirche.
Poco distante si erge uno dei simboli della città: l’edificio in laterizio
della Frauenkirche, con le sue torri gemelle a cupola e con slanciate e alte
vetrate gotiche. Addentrandosi nei vicoli, si raggiunge il Viktualienmarkt, il
mercato alimentare più caratteristico della città; tra stand che espongono ogni
primizia, non mancano quelli dove poter gustare ottimo street food. Arrivo,
finalmente, al cuore dell’Altstad, Marienplatz, l’animata piazza che prende il
nome dalla Vergine Maria, la cui statua dorata sormonta una colonna eretta nel
1638 proprio al centro di essa.
Il Neues Rathaus, costruito tra il XIX e l’inizio del XX secolo, domina lo spazio con la sua facciata in stile neogotico. Grazie ad un ascensore, si può salire sulla torre, alta 80 metri, e ammirare lo splendido panorama. I turisti si radunano alle 11 e alle 12 per assistere al Glockenspiel: dopo il suono delle campane del carillon, appaiono figure meccaniche che ripropongono il tradizionale ballo dei bottai e un famoso matrimonio celebrato nella piazza nel 1568. Sul lato orientale spicca l’Altes Rathaus, edificio gotico ma in gran parte ricostruito. Il lato sud della piazza ospita la Peterskirche, il luogo di culto più antico della città. Se riuscirete a salire i 306 scalini della torre, godrete di un altro fantastico panorama dei tetti cittadini!
Cortile interno Rathaus, Monaco Foto di L. Frabotta |
Il Neues Rathaus, costruito tra il XIX e l’inizio del XX secolo, domina lo spazio con la sua facciata in stile neogotico. Grazie ad un ascensore, si può salire sulla torre, alta 80 metri, e ammirare lo splendido panorama. I turisti si radunano alle 11 e alle 12 per assistere al Glockenspiel: dopo il suono delle campane del carillon, appaiono figure meccaniche che ripropongono il tradizionale ballo dei bottai e un famoso matrimonio celebrato nella piazza nel 1568. Sul lato orientale spicca l’Altes Rathaus, edificio gotico ma in gran parte ricostruito. Il lato sud della piazza ospita la Peterskirche, il luogo di culto più antico della città. Se riuscirete a salire i 306 scalini della torre, godrete di un altro fantastico panorama dei tetti cittadini!
Hofbrauhaus, Monaco Foto di L. Frabotta |
Per concludere la passeggiata, una
visita all’Hofbräuhaus è quello che ci vuole. Il birrificio di corte venne
fondato dal duca Wilhelm V nel 1589 per produrre birra di suo gradimento;
all’inizio dell’Ottocento venne aperta alla vendita al pubblico e da allora le
sale sono affollate da avventori, musicisti e cameriere che portano giganteschi
boccali di birra. Fermatevi qui per cena ed entrerete a pieno nello spirito
bavarese.
DAY 2
Un nuovo giorno incomincia alla volta
della Residenz, il palazzo che celebra il potere e la ricchezza dei sovrani di
Baviera. Articolato intorno a sette corti, venne ampliato e ricostruito nel
corso dei secoli: da fortezza con fossato ai margini della città divenne a
palazzo per la vita di corte. Intorno al Kaiserhof, il Cortile Imperiale, si sviluppano
magnifiche sale, tra cui la Kaisersaal, progettata per le occasioni ufficiali
più prestigiose. Con la caduta della monarchia nel 1918, il complesso passò
allo Stato. Il Tesoro raccoglie una delle più belle collezioni di oggetti
preziosi al mondo; il Cuvilliestheater, il teatro di corte che porta il nome
del suo architetto, rappresenta alla perfezione la rigorosa etichetta
dell’epoca. Alle spalle della Residenz, attraversati gli Hofgarten, i giardini
reali, si trova uno dei quartieri più animati e, allo stesso tempo, eleganti
della città. Ludwigstrasse, dedicata a Ludwig I, il sovrano innovatore, è
l’arteria principale della città, puntellata da librerie, gallerie d’arte,
caffè e ristoranti.
A poca distanza, Odeonsplatz è dominata dai tre grandi archi
della Feldhernhalle, la Sala dei Comandanti, che prende a modello la Loggia dei
Lanzi a Firenze: venne costruita per celebrare l’esercito bavarese e i suoi
generali, anche se oggi è ricordata soprattutto per il golpe fallito di Hitler,
del 1923. La vicina Theatinerkirche è uno dei luoghi di culto più amati di
Monaco e prende il nome dai monaci teatini, ordine fondato nel XVI secolo per
contrastare il luteranesimo; la facciata ocra è sormontata da una cupola e
fiancheggiata da torri gemelle. Da qui, non potete perdervi una passeggiata
nell’Englischer Garten, progettato nel XVIII secolo, che si estende su oltre 5
km di superficie. Il parco è molto amato dai bavaresi che si rinfrescano lungo
il fiume o prendono il sole distesi sui prati; arrivare in cima alla collinetta
dove sorge il tempietto del Monopteros vi permetterà di godere della vista
dello skyline cittadino. È arrivato il momento di un buon boccale di birra,
magari accompagnato da un pretzel o, per rimanere “leggeri”, da stinco di
maiale e kartoffen. Nella parte nord dell’Englischer Garten si trova una delle
birrerie all’aperto più animate della città, la Chinesischer Turm, la torre cinese, a
forma di pagoda. L’atmosfera è quella di un villaggio incantato: dall’ultimo
piano della torre una banda di ottoni suona musiche tradizionali, camerieri in
costume tradizionale servono fiumi di birra e piatti fumanti agli avventori,
che schiamazzano ridendo seduti su tavolati di legno!
Feldhernhalle, Monaco Foto di L. Frabotta |
Chinesischer Turm, Monaco Foto di Martina |
Dopo essermi rifocillata e ritemprata,
raggiungo, con una piacevole camminata, (ma anche con l’autobus!), Königsplatz,
splendida piazza circondata da edifici neoclassici che ha fatto conquistare a
Monaco il titolo di Atene sull’Isar. Era stata concepita nell’Ottocento come
centro focale del quartiere dei musei: infatti, qui attorno gravitano la
Glyptothek, l’Antikensammlungen, la Städtische Galerie, l’Alte Pinakothek e la
Neue Pinakothek. I Propyläen di Klenze, sulla scorta dei propilei dell’Acropoli
di Atene, dominano lo spazio della piazza, che venne usata dai nazisti per
parate e raduni.
Per cena, vi consiglio di andare in
un’altra birreria storica della città, Augustiner am dom, vicina al duomo.
Molto caratteristiche le salette al piano superiore, tutte in legno: tra
würstel, crauti e insalata di patate, avrete la possibilità di mangiare
specialità bavaresi a prezzi contenuti e di annaffiare questi piatti deliziosi
con un’ottima selezione di birre..cheers!
DAY 3
La sveglia oggi suona presto: bisogna
raggiungere lo Schloss Neuschwanstein, uno dei castelli reali nelle Alpi
Bavaresi, fatto costruire da Ludwig II, il “Re Sognatore”.
TIP: raggiungere il castello che ha
ispirato Walt Disney per il suo logo, non è semplice: se non si ha una macchina
a disposizione, ci si deve affidare al treno per Fussen, cittadina a 100 km da
Monaco, ai piedi dei Monti Ammergebirge. Scesi alla stazione, per arrivare alla biglietteria, si deve prendere un autobus (il 73 in
direzione Steingaden/Garmish-Partenkirchen o il 78, in direzione Schwangan)
fino alla fermata Hohenswangau Alpenstrasse. State attenti agli orari dei treni
e a quelli degli autobus: cercate di farli coincidere per evitare lunghe
attese!
Le difficoltà ad arrivare saranno
decisamente ripagate dalla bellezza di Neuschwainstein: il castello corona uno
sperone di roccia sovrastante la gola del Pöllat. La visione romantica del
Medioevo che ossessionava il re Ludwig è rispecchiata dalla natura rigogliosa,
che potrete ammirare raggiungendo il Marienbrücke, il ponte sospeso su di un
torrente che scorre quasi 90 metri più in basso! Qui il re era solito venire di
sera ad ammirare il castello e ancora oggi offre il panorama migliore:
l’imponente struttura sembra spuntare dalle rocce. I lavori iniziarono nel 1869
e Ludwig si ispirò alle opere di Wagner e alla sua idea di Medioevo per la
costruzione. La Sala dei Menestrelli e la Sala del Trono sono due capolavori.
Il re Ludwig salì al trono appena diciottenne e si dimostrò subito più attento
ai sogni che alla realtà, tralasciando gli eventi storici e concentrandosi
sulle sue fantasie. Dopo aver svuotato le casse reali per costruire il
castello, Ludwig vi trascorse poco più di sei mesi.
Schloss Neuschwainstein Foto di Martina |
Poco distante, non perdetevi il castello
Hohenschwangau, costruito tra il 1832 e il 1836 dal principe reggente
Massimiliano, in uno stile gotico idealizzato. Venne spesso usato come
residenza di famiglia dei Wittelsbach, tant’è che Ludwig vi trascorse buona
parte della giovinezza: fu qui che incontrò Wagner, stringendo con lui una
solida amicizia; si può ancora vedere il pianoforte che i due erano soliti
suonare a quattro mani e parte della loro corrispondenza. Non vi nascondo che è
stata una giornata faticosa e rientrata a Monaco, cena frugale in un take away
e poi subito in hotel a rilassarmi: domani mattina mi aspetta il treno per
Amburgo!
DAY 4
Anche oggi la sveglia suona presto, ma,
fortunatamente, raggiungo in cinque minuti la stazione ferroviaria: in circa 5
ore e mezzo sarò ad Amburgo! La città sorge a 100 km dalle coste del mare del
Nord e dalla foce dell’Elba ed è la seconda città tedesca per grandezza dopo
Berlino e il primo porto del paese. Amburgo è un land a se stante, che porta il
titolo di città libera e anseatica, di cui si è fregiata nel corso dei secoli.
Arrivata in perfetto orario per l’ora di pranzo, raggiungo in metro la fermata
St. Pauli, zona nella quale si trova il mio albergo, l’Holiday Inn Express
Hamburg St. Pauli.
TIP MUOVERSI AD AMBURGO: benché la città
si visiti comodamente a piedi, vi consiglio di dare un’occhiata alle diverse
forme di abbonamento al trasporto pubblico. Io ne ho usufruito
per gli spostamenti da e per la stazione dei treni e per andare a Blankenese!
L’hotel è in posizione
centralissima e vicino alla metro, consentendo facili spostamenti. Come tutti
gli alberghi di questa catena, offre qualità e comfort a prezzi contenuti e una
ricca colazione a buffet! Check in fatto, valige posate..gambe in spalla,
Amburgo mi aspetta.
La zona di St. Pauli negli anni Sessanta
e Settanta era considerata la zona della “perdizione”, il quartiere degli
eccessi. Oggi ha pienamente scontato questo passato peccaminoso e lungo la sua
strada principale, Reeperbahn, si susseguono bar, locali, ristoranti e pub dove
potersi divertire e ascoltare buona musica.
Qui approdarono nel 1960 i Beatles,
allora sconosciuta band di Liverpool, esibendosi per la prima volta nel locale
notturno Indra, su Grosse Freiheit. Beatles Platz è un omaggio al gruppo:
pavimentata di nero e circolare per ricordare un disco, presenta su di un lato
le sagome in acciaio dei componenti della band con i loro strumenti. Amburgo
venne distrutta da un terribile incendio nel 1842 e nuovamente devastata
durante i raid del 1943; fortunatamente, molte tracce del passato sopravvivono
a fianco degli edifici più moderni. La St. Michaelis Kirche, eretta nel 1762, è
una delle maggiori chiese del barocco tedesco ed il suo campanile, Der Michel,
alto 132 m, è un simbolo cittadino e punto di riferimento per i naviganti.
Salendo in cima (ingresso alla torre 5€), potrete ammirare un panorama
ineguagliabile del fiume Elba, del porto e della città.
Il locale Indra, Amburgo Foto di L. Frabotta |
Panorama di Amburgo dal campanile della St. Michaelis Kirche Foto di Martina |
Nell’area sono
sopravvissuti, da un lato, i vecchi Ospizi, i Krameramtsstuben, che
testimoniano le condizioni di vita delle vedove indigenti nel Seicento;
dall’altro, lungo Peterstrasse, le residenze eleganti e finemente restaurate
dei ricchi mercanti. Arrivate fino al lungofiume dove potrete ammirare il
traffico portuale sull’Elba. Qui, lungo la banchina, sono ancorati due
vascelli-museo: la Cap San Diego, un cargo novecentesco, e il Rickmer Rickmers,
un veliero del 1896 destinato alla rotta delle Indie Orientali. Poco distante,
si staglia l’imponente mole del Landungsbrücken dove attraccavano i
transatlantici. Oggi la zona è piena di posticini dove bere, mangiare e
rilassarsi dopo un’estenuante camminata! Al vecchio Fischmarkt si vende ancora
il pesce, in una cornice rumorosa, vivace e colorata che, la domenica mattina,
attira turisti e residenti.
La fame si fa sentire e girando per il
quartiere del porto, mi imbatto in una strada piena di ristoranti..portoghesi!
Non stento a capire il perché la presenza di questa comunità sia così forte qui
e, devo dire, che l’idea di mangiare un po’ di pesce mi alletta! Mi accomodo da O Pescador, un locale molto
accogliente, dall’arredo di legno e dal personale molto gentile. Qui ho
mangiato la zuppa di pesce più buona della mia vita, servita direttamente nella
pentola: la porzione per due sarebbe bastata anche per quattro! Ottimi piatti e
rapporto qualità-prezzo eccezionale: sono rientrata in albergo soddisfatta per
la bella giornata trascorsa!
DAY 5
Chi era stato ad Amburgo mi aveva
parlato di un quartiere pereferico, Blankanese, molto caratteristico, ben
collegato con la metropolitana. Dopo una bella colazione, dedico la mattinata a
questo antico villaggio di pescatori, il cui nome deriva dalla sabbia chiara
(blank) della striscia di terra dalla quale salpavano un tempo i traghetti;
oggi è uno dei più lussuosi quartieri residenziali di Amburgo.
Situato sulla riva destra dell’Elba, sembra una cittadina a sè, con belle palazzine e ville residenziali in tipico stile tedesco. Dalla fermata metro “Blankanese” lo si può esplorare prendendo un autobus di linea, che si inerpica tra i sali-scendi del quartiere, portando fino al lungofiume, dove rilassarsi guardando l’andirivieni delle navi cargo. Ho scovato un ristorantino delizioso, con vista sul fiume, dove mangiare cose sfiziose accompagnate da un buon calice di vino, Strandhof.
Blankanese, Amburgo Foto di L. Frabotta |
Situato sulla riva destra dell’Elba, sembra una cittadina a sè, con belle palazzine e ville residenziali in tipico stile tedesco. Dalla fermata metro “Blankanese” lo si può esplorare prendendo un autobus di linea, che si inerpica tra i sali-scendi del quartiere, portando fino al lungofiume, dove rilassarsi guardando l’andirivieni delle navi cargo. Ho scovato un ristorantino delizioso, con vista sul fiume, dove mangiare cose sfiziose accompagnate da un buon calice di vino, Strandhof.
Ritemprata dalla
vista e dal buon cibo, ritorno in centro città per visitare il cuore pulsante
di Amburgo: il Rathausmarkt. Superate le volte imponenti dell’atrio, entrati
nel cortile principale, l’elaborata fontana di Hygea ricorda la terribile
epidemia di colera del 1892. La grande piazza antistante il Municipio è in
stile Nordische Renaissance e venne completata nel 1897, quando Amburgo era il
porto principale dell’impero tedesco. Un lato di essa è delimitato dal canale
con cui l’Alster arriva fino all’Elba. Dall’altro lato, invece, un porticato in
stile veneziano, l’Alsterarkaden, incornicia i negozi più chic della città. In
questa combinazione di palazzi vecchi e nuovi, si inserisce il Vecchio Ufficio
Postale, in stile italiano. Lo Jungfernstieg, poco distante, è uno dei viali
più amati per lo shopping ma anche per i bar alla moda dove potersi sedere e
guardare l’Alster Pavillon e il Binnenalster, da dove partono le imbarcazioni
per le escursioni sul fiume Alster. Tra gli eleganti edifici che incorniciano
il lago, spicca il quartiere generale dell’Hapag, la più importante linea di
navigazione al mondo.
Dirigendosi verso la Nikolaikirche,
attraversate il ponte dei padri fondatori, sull’Alster: è vegliato dalle statue
dell’arcivescovo Asgar e del conte Adolf III von Schauenburg. Il Laeiszhof è un
tipico palazzo sede di una linea di navigazione della città, costruito da uno
dei fondatori dell’Hapag. Poco più avanti, i resti della Nikolaikirche,
distrutta dalle bombe: un ascensore in vetro porta in cima all’alta guglia.
Sulla vicina Deichstrasse, la strada della diga, sono allineate le imponenti
facciate delle dimore mercantili risalenti al XVII-XIX secolo, dando l’idea di
come dovesse apparire Amburgo prima del terribile incendio del 1842.
Scendendo lungo Nikolaifleet, è possibile dare un’occhiata al retro di questi edifici in mattoni rossi che, all’epoca, erano allo stesso tempo magazzini, uffici e abitazioni.
Retro degli edifici lungo i canali, Amburgo Foto di Martina |
Scendendo lungo Nikolaifleet, è possibile dare un’occhiata al retro di questi edifici in mattoni rossi che, all’epoca, erano allo stesso tempo magazzini, uffici e abitazioni.
Le città portuali mi hanno sempre
affascinato ed Amburgo non fa eccezione! Trascorro l’ultima cena in una cornice
splendida, un locale affacciato su di uno dei canali che circondano la Rathaus
Platz, la Brauhaus Joh. Albrecht, molto amato e
frequentato in città. I piatti sono quelli della tradizione tedesca, schnitzel
di maiale, salsicce e würstel, accompagnati da crauti e insalata di patate.
L’ambiente è quello tipico delle birrerie, rivisitato in chiave moderna, con
fusti fermentatori in rame qua e là.
Con la pancia piena, la vista della piazza e dei canali illuminati dalla luna è il modo migliore per salutare questa splendida città..domani ultima tappa: Colonia!
Con la pancia piena, la vista della piazza e dei canali illuminati dalla luna è il modo migliore per salutare questa splendida città..domani ultima tappa: Colonia!
DAY 6
La sveglia suona abbastanza presto: mi
dividono quattro ore di treno da Colonia, capoluogo del land Nord Reno. La
puntualità dei treni tedeschi anche oggi non viene smentita e per la tarda
mattinata sono già arrivata in città e raggiunto l’albergo per il check-in.
Il Central am Dom è nel pieno centro
storico e dalla stazione si raggiunge comodamente in 5 minuti a piedi. La
struttura è carina e dotata di ogni comfort ed il prezzo non è esorbitante!
TIP: Il centro storico di Colonia è
molto raccolto e si gira comodamente a piedi. Anche per raggiungere l’hotel
dalla stazione, non ho avuto bisogno di prendere i mezzi pubblici!
Inizio la passeggiata dal simbolo della
città, il Duomo a due torri. Colonia si espande a cavallo del Reno ed è il
capoluogo delle arti e della cultura per le sue bellezze storiche. Città di fondazione
romana, prosperó nel Medioevo grazie ai traffici commerciali lungo il fiume.
Nel XIX secolo ebbe una forte industrializzazione, senza però esserne
soffocata, come accadde alle città della Ruhr. Durante la Seconda Guerra
Mondiale venne devastata dai bombardamenti: la ricostruzione ha, però,
rispettato l’originario assetto urbano.
Duomo, Colonia Foto di Martina |
La costruzione dell’imponente duomo,
venne iniziata nel Medioevo e si concluse solo nel 1880: la mole di 157 metri
svetta sull’antistante Domplatz, incantando i visitatori. Ispirato alle
cattedrali gotiche del nord della Francia, alla metà del XIII secolo era
l’edificio più alto del mondo. Ma i fondi destinati alla sua realizzazione si
esaurirono presto e nel XVI secolo era ancora in costruzione la navata centrale
e la torre sud. Nel 1842 i lavori vennero ripresi con più fervore per
concludersi nel 1880, divenendo il simbolo della Germania unita.
Giro intorno alla cattedrale per ammirarne gli esterni, la facciata ovest, la facciata sud, considerata uno degli apogei dell’architettura neogotica ottocentesca, e gli archi rampanti, le guglie e i pinnacoli dell’abside rivolti verso il Reno. Dal lato nord si accede alla Sala del Tesoro, ospitata sotto volte sotterranee, dove si ammirano preziosi arredi liturgici. L’interno è di proporzioni enormi e ricco di capolavori, a partire dalle vetrate della navata laterale nord, risalenti al Cinquecento. In una cappella laterale è esposta la Croce di Gero, scolpita alla fine del X secolo in legno di quercia, la più antica e grande scultura medievale a nord delle Alpi. Alle spalle dell’altare, lo sguardo è attratto dal Reliquiario dei Re Magi, motivo per il quale la cattedrale venne costruita. Ci vollero più di 30 anni per realizzare la teca, splendida e finemente decorata, e per potervi alloggiare le reliquie dei Re Magi. Si può salire sulla torre sud del duomo e ammirare lo splendido panorama sulla città e sul Reno: se siete ben allenati, al costo di 3€ salirete a piedi i 533 scalini, altrimenti, con un piccolo supplemento, eviterete la fatica arrivando comodamente in cima con un ascensore!
Giro intorno alla cattedrale per ammirarne gli esterni, la facciata ovest, la facciata sud, considerata uno degli apogei dell’architettura neogotica ottocentesca, e gli archi rampanti, le guglie e i pinnacoli dell’abside rivolti verso il Reno. Dal lato nord si accede alla Sala del Tesoro, ospitata sotto volte sotterranee, dove si ammirano preziosi arredi liturgici. L’interno è di proporzioni enormi e ricco di capolavori, a partire dalle vetrate della navata laterale nord, risalenti al Cinquecento. In una cappella laterale è esposta la Croce di Gero, scolpita alla fine del X secolo in legno di quercia, la più antica e grande scultura medievale a nord delle Alpi. Alle spalle dell’altare, lo sguardo è attratto dal Reliquiario dei Re Magi, motivo per il quale la cattedrale venne costruita. Ci vollero più di 30 anni per realizzare la teca, splendida e finemente decorata, e per potervi alloggiare le reliquie dei Re Magi. Si può salire sulla torre sud del duomo e ammirare lo splendido panorama sulla città e sul Reno: se siete ben allenati, al costo di 3€ salirete a piedi i 533 scalini, altrimenti, con un piccolo supplemento, eviterete la fatica arrivando comodamente in cima con un ascensore!
All’ombra della cattedrale, Domplatz è
dominata dalla spirale della Taubenbrunnen, la fontana del piccione: il suo
scultore Ewald Mataré, ebbe un ruolo importante nei lavori di ricostruzione e
abbellimento post bellici. Poco distante, la struttura in cemento degli anni
Settanta della Domfontäne segna il confine con la Roncalliplatz, su cui si
affaccia il possente edificio del Museo Romano-Germanico: dalla vetrata esterna
potrete ammirare lo splendido mosaico di Dioniso. Mi avvicino al lungofiume
dando un’occhiata all'Hohenzollernbrücke, lo spettacolare ponte sul Reno
percorso da chi raggiunge la città con il treno.
Il Paolozzi-Brunnen è un parco con giochi d’acqua, punto di partenza per una passeggiata sul lungo fiume. Se volete godere di una vista della città insolita, prendete uno dei battelli ormeggiati in questa zona per una romantica escursione fluviale di circa un’ora: non vi devo dire che l’orario migliore è il tramonto!
Hohenzollernbrucke, Colonia Foto di L. Frabotta |
Il Paolozzi-Brunnen è un parco con giochi d’acqua, punto di partenza per una passeggiata sul lungo fiume. Se volete godere di una vista della città insolita, prendete uno dei battelli ormeggiati in questa zona per una romantica escursione fluviale di circa un’ora: non vi devo dire che l’orario migliore è il tramonto!
Tornata nella zona della cattedrale, per
cena prendo posto nella birreria per antonomasia di Colonia Fruh am döm; è un
locale su tre piani e gli antichi interni delle sale sono stati recuperati e
ricostruiti nel dopoguerra; è molto affollato ma non si fa fatica a trovare un
tavolo: il cibo è buono, soprattutto la zuppa di gulasch, e la birra Kölsch
scorre a fiumi!
Fruh am dom, Colonia Foto di L. Frabotta |
DAY 7
Oggi risveglio lento: non c’è nessun
treno da prendere, ma devo solo godermi la giornata!Dopo una buona colazione,
mi avvio verso il cuore politico ed economico di Colonia: la piazza del
Municipio. Il Rathaus presenta un alta torre medievale e un delizioso loggiato
rinascimentale che fanno di questo edificio il simbolo della determinazione dei
cittadini a non piegarsi al potere temporale dei principi o spirituale degli
arcivescovi. Al di sotto sono conservati i resti del Prätorium, il palazzo del
governatore romano. Questa zona fu il centro delle attività degli ebrei fono al
XV secolo, momento della loro espulsione. Ne è testimonianza la Mikwe, una
vasca per bagni rituali, risalente al XII secolo, oggi coperta da una piramide
di vetro. Di fronte all’edificio in mattoni della Hays Neuerburg si trova il
bacino in bronzo della divertente Fastnachtsbrunnen, la Fontana del Carnevale,
eretta nel 1913.
Raggiungo l’Alter Markt, piazza al centro della quale si erge la Jan von Werth-Brunnen che prende il nome da uno stalliere che riuscì, nel XVII secolo, a scalare la piramide sociale fino a diventare generale. Alzando lo sguardo, non si può non notare il posteriore nudo del Kallendresser, con cui l’artista Ewald Mataré ha espresso la sua opinione sui personaggi che si riuniscono nel vicino municipio.
Dalla piazza, uno stretto passaggio porta ad
una corte la cui attrattiva sono i personaggi della Ostermann-Brunnen, fontana
che mette in scena una parata di carnevale. Dirigendomi verso il Fish Markt,
incontro gli Stanlio ed Olio di Colonia, le statue Tünnes und Schäl di Mataré
e, a poca distanza, la Tier-brunnen, la Fontana degli Animali.
L’area è dominata dalla chiesa romanica di Gross St.Martin, un tempo parte di un monastero. Finalmente arrivo nell’animata piazza del Fischmarkt, un tempo teatro del mercato del pesce. Intorno alla fontana a forma di trifoglio, si stagliano case dalle facciate variopinte.
Questa è la zona più caratteristica
dell’Alstadt, il centro storico, dove sopravvive il labirinto di strade, vicoli
e piazze.
Per rilassarmi e trascorrere l’ultima sera decido di cenare proprio qui, dove si susseguono una miriade di ristoranti e caffè caratteristici. Affacciato sul lungofiume, l’Ex Vertretung attira la mia attenzione, non a caso: il locale è molto carino, con tavolini anche all’aperto per poter guardare il lento scorrere del Reno; i piatti sono quelli tipici della tradizione tedesca, cucinati in modo impeccabile: quale modo migliore per salutare Colonia e la Germania?
Raggiungo l’Alter Markt, piazza al centro della quale si erge la Jan von Werth-Brunnen che prende il nome da uno stalliere che riuscì, nel XVII secolo, a scalare la piramide sociale fino a diventare generale. Alzando lo sguardo, non si può non notare il posteriore nudo del Kallendresser, con cui l’artista Ewald Mataré ha espresso la sua opinione sui personaggi che si riuniscono nel vicino municipio.
Kallendresser, Colonia Foto di L. Frabotta |
L’area è dominata dalla chiesa romanica di Gross St.Martin, un tempo parte di un monastero. Finalmente arrivo nell’animata piazza del Fischmarkt, un tempo teatro del mercato del pesce. Intorno alla fontana a forma di trifoglio, si stagliano case dalle facciate variopinte.
Fischmarkt, Colonia Foto di L. Frabotta |
Per rilassarmi e trascorrere l’ultima sera decido di cenare proprio qui, dove si susseguono una miriade di ristoranti e caffè caratteristici. Affacciato sul lungofiume, l’Ex Vertretung attira la mia attenzione, non a caso: il locale è molto carino, con tavolini anche all’aperto per poter guardare il lento scorrere del Reno; i piatti sono quelli tipici della tradizione tedesca, cucinati in modo impeccabile: quale modo migliore per salutare Colonia e la Germania?
La vacanza volge al termine: mi aspetta
una notte “tecnica” a Monaco per poi rientrare a Roma. Se avete qualche altro
giorno a disposizione vi do un consiglio: prendete un treno per Amsterdam, da
Colonia dista meno di tre ore di treno!
Deutschland uber alles!!
RispondiEliminaUna nazione da vedere in lungo e in largo :)
EliminaLa descrizione è piena di notizie interessanti e di grande ausilio per il viaggiatore che ha programmato un viaggio in Germania. Qualitativamente ottimo il supporto fotografico.
RispondiEliminaSperiamo che queste informazioni ti possano essere utili nel programmare un viaggio in Germania!
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