Ho la
fortuna di visitare molto spesso questa splendida regione, piena di natura,
arte e testimonianze del passato.
Due
complessi devono essere assolutamente inseriti in ogni itinerario che si voglia
intraprendere in Molise: l'Abbazia di Castel San Vincenzo e il complesso
archeologico di Pietrabbondante.
Il modo
più semplice e veloce per muoversi è sicuramente la macchina, visto che
entrambi i siti non sono serviti nè da stazioni ferroviarie nè da pullman.
CASTEL SAN
VINCENZO
Il piccolo
paese di origine medievale, con case pittoresche dai portali di pietra, sorge
ai piedi delle Mainarde, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Affaccia su di un lago artificiale, realizzato sul finire degli anni Cinquanta
per scopi idroelettrici, ben armonizzato con il paesaggio circostante di
montagne e boschi.
Lago di Castel San Vincenzo Foto di L. Frabotta |
Già in
epoca romana, il territorio era abitato: sono state trovate, infatti, evidenze
archeologiche di un villaggio agricolo e di un oratorio dedicato a San
Vincenzo, risalente al V-VI secolo d.C..
Secondo la tradizione, nel VII-VIII
secolo, tre nobili beneventani, Paldo, Taso e Tato, fondarono un monastero
benedettino nei pressi dell'oratorio. Divenne, ben presto, uno dei più ricchi e
potenti monasteri d'Europa, fino a che un terribile terremoto nell'847 e il
saccheggio di una banda arabo-berbera nell'881, non lo devastarono. Il sito
venne ripopolato solo a partire dal 941.
Area archeologica
La visita
inizia una volta attraversato il Ponte della Zingara, sul fiume Volturno. Si
entra nel complesso denominato Chiesa Nord, dove si trova la porta di ingresso
alla Cripta di Epifanio, a croce greca, che conserva un ciclo di affreschi tra
i più importanti nella pittura altomedievale europea. L'accesso a questa è,
tuttavia, contingentato: è bene contattare prima il sito. Si attraversa una
corte porticata con giardino per giungere ad una delle parti più importanti del
complesso: il refettorio. È un vano rettangolare, pavimentato a laterizi, con
una spina centrale in muratura, per alloggiare le colonne di sostegno del
tetto. Ai lati della sala, una serie di bancali in muratura servivano ad
ospitare i monaci durante i pasti: il refettorio ne poteva ospitare tra i 250 e
i 300!
L'area è completata dagli spazi delle cucine e da un lavabo collettivo.
Alle spalle, si trova la Sala dei Profeti, di forma trapezoidale, con bancali
ai lati. La parete ovest presenta una decorazione pittorica risalente al IX
secolo: una teoria di personaggi, recanti nelle mani cartigli, tra cui sono
stati riconosciuti i profeti Michea e Geremia. La parete est era decorata con
un'altra fila di personaggi, questa volta gli apostoli, di cui poco si è
conservato.
Aula rettangolare del complesso archeologico Foto di L. Frabotta |
Un po' più avanti, si accede all'area della basilica di San
Vincenzo Maggiore, comprendente anche i resti di officine e la Cappella di
Santa Restituta. La visita termina nel complesso dell'Abbazia Nuova, risalente
al XII secolo, ma interamente ricostruita in seguito ai bombardamenti della II
Guerra Mondiale. Ancora visibili sono i resti del Portico dei Pellegrini,
risalente al XV secolo.
L'Abbazia Nuova Foto di L. Frabotta |
Per maggiori info e contatti:
CASCATE DEL VOLTURNO
In località Cartiera, non puoi perdere le Cascate del Volturno, una piccola oasi di grande impatto scenico. Una volta parcheggiata la macchina, si segue un sentiero ben segnalato e reso più accessibile dal lavoro di un gruppo di volontari (ingresso 2€).
Qui, ai piedi del Monte Santa Croce, il fiume Volturno, tra i più importanti del sud Italia, ha creato uno spettacolo unico: una cascata incastonata tra il verde degli alberi e del muschio, un panorama che si tinge di diversi colori a seconda della luce del sole. Il tratto finale per raggiungere le piscine naturali è abbastanza impervio, ecco perchè sono consigliabili scarpe da trekking.
TIP: ti consiglio una pausa pranzo gustosa, con vista lago, da Saporito - Contadini in cucina, proprio nella piazza principale del borgo di Castel San Vincenzo. I prodotti sono tutti molisani, a km 0, e la regina indiscussa è la carne: non saprai cosa ordinare perchè i piatti sono uno più buono dell'altro!
PIETRABBONDANTE
I Sanniti,
popolazione italica, occuparono l'area del Molise e a loro è legata la
costruzione del Teatro-Tempio di Pietrabbondante, alle pendici del Monte
Saraceno, a 966 metri s.l.m.. I lavori iniziarono nel II secolo a.C. e terminarono
nel 95 a.C.. Si accede all'area archeologica da un ingresso sulla strada
provinciale.
Il Teatro Foto di Martina |
Per info e
contatti:
Davvero molto interessante, tenuto conto che si tratta di luoghi poco descritti dalle publicazioni relative ai circuiti turistici.
RispondiEliminaCi si può trascorrere un week-end rilassante, tra arte e natura.
EliminaOgni tuo itinerario è magico!
RispondiEliminaGrazie, spero che anche i prossimi ti lascino così entusiasta!
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