Il fascino della capitale ungherese è dato dal “bel
Danubio blu” che la attraversa interamente. Budapest è il risultato
dell’unione di tre “città”: Buda, Pest e Obuda, collegate tra loro da una
serie di ponti, il più famoso dei quali è il Ponte delle Catene; la sua
posizione di crocevia tra Oriente ed Occidente la rende una meta imperdibile
(io ci sono stata ben due volte!).
Se state pensando di trascorrerci un weekend, vi serviranno almeno tre giorni
per visitare tutte le sue bellezze. L’offerta dei voli è ampia e per tutte le
tasche: date un’occhiata su volagratis e, mi raccomando, per l’andata scegliete un volo di
mattina presto per avere tutto il giorno a vostra disposizione; optate per un
rientro nel tardo pomeriggio per sfruttare tutte le ore al meglio. Anche
l’offerta degli hotel non è da meno: su Booking troverete quello che fa al caso
vostro. Io ho sfruttato una travel box ricevuta in regalo e ho pernottato al Mamaison Hotel Andrassy, bellissima struttura, non proprio in posizione
centrale ma ben collegata grazie alla metro.
DAY 1
Una volta arrivati all’aeroporto, per raggiungere il
centro città il modo più comodo ed economico è l’autobus: fuori dal Terminal 2
si trova la fermata del 200E (il biglietto si può fare a bordo) che porta alla
fermata Kőbánya-Kispest, capolinea di diverse linee della metro con le quali
raggiungere la propria destinazione.
TIP: la rete del trasporto pubblico è molto capillare
ed efficiente ma un po’ costosa; le diverse linee della metropolitana coprono
l’intera città: si possono acquistare o biglietti per singole corse o mini
abbonamenti con i quali si risparmia. Cliccate qui per maggiori info.
Ma adesso veniamo a noi: fatto il check-in e posate le
valigie in camera, maciniamo chilometri per le strade della capitale ungherese!
La collina di Buda Foto di L. Frabotta |
Il quartiere del Castello si trova sopra l’aspra collina di Buda: per
raggiungerlo senza sforzo, il modo più scenografico è prendere l’antica
funicolare, risalente al 1870, e ammirare il panorama di Pest.
La funicolare che porta alla collina di Buda Foto di L. Frabotta |
Il Palazzo
Reale, in stile neobarocco, ha subito un devastante incendio nel 1945 ed è
stato ricostruito portando alla luce le fondamenta del castello del XIV secolo;
una sua ala ospita il Museo di Storia di Budapest; la corte nord-ovest è
adornata dalla bronzea Fontana di Mattia (1904), opera di A. Stróbl, che ritrae
una battuta di caccia del XV secolo, nella quale Ilona la Bella si innamorò di
re Mattia Corvino. Fa parte di questo complesso anche la Galleria Nazionale
che, dal 1839, riunisce capolavori pittorici non solo dei maestri ungheresi.
Protagonista di questo quartiere è il Mátyás Templon, la chiesa, risalente al
1255, dove re Mattia si sposò due volte; nel 1873, ormai in rovina, si decise
di riportarla all’antico splendore medievale: l’edificio neogotico, con il
tetto in tegole policrome, bassorilievi, vetrate rotonde e ogivali, oggi può
essere ammirato in tutto il suo splendore.
Matyas Templon Foto di L. Frabotta |
Altro restauro degno di nota è
quello di Úri utca, la via dei Signori, che deve il suo nome agli aristocratici
che vi risiedevano prima dell’arrivo dei Turchi, nel 1526: le case medievali,
incendiate nel 1686 durante la riconquista cristiana, lasciarono il passo ad
edifici in stile barocco, del XVIII secolo. Una vista stupenda su Pest ce la
regala il Bastione dei Pescatori: costruito nel 1905 sul sito dell’antico
mercato medievale del pesce, il bastione crea un semicerchio ornato da scale,
terrazze ed un cammino di ronda, intervallato da sette torri. La discesa dalla
collina è molto piacevole e lo sarà anche attraversare il Ponte delle Catene,
il più famoso ed antico della città, la cui inaugurazione risale al 1849.
Bastione dei Pescatori Foto di L. Frabotta |
Arrivati a Pest, nella piccola e raccolta Vorosmarty Ter, si trova una delle più
antiche e famose sale da tè della città, Gerbeaud, resa famosa
dall’omonimo pasticcere svizzero nel 1884, grazie all’invenzione dei bon bon
alla grappa e ai celebri tarták al cioccolato: sedetevi e prendete una fetta di
torta, non ve ne pentirete! Non lontano da qui, in Magyar utca, si trova Ruben
Etterem, il locale giusto se volete gustare piatti tipici della cucina
tradizionale a prezzi modici: pollo alla paprika, spezzatino e zuppe sono
serviti in un locale dall’arredo moderno.
Come primo giorno direi che non ci possiamo lamentare!
DAY 2
La mattinata non può che iniziare dallo splendido
Palazzo del Parlamento, che si specchia nelle placide acque del Danubio: la sua
mole ricorda quella di Westminster, edificio al quale l’architetto si ispirò
nel 1883 per la sua creazione; 691 stanze, sale dorate ed affrescate, pinnacoli
e fregi, abbagliano i visitatori.
Il Palazzo del Parlamento Foto di L. Frabotta |
Girando per Pest, ci si accorge dello spirito
patriottico ungherese: alla fine del XIX secolo, la nuova capitale del paese
unificato ispira la creatività degli architetti; oltre al Parlamento, la
basilica di Santo Stefano, l’Opera, le istituzioni e le banche risplendono
affacciandosi su piazze smisurate. Szabadság tér è l’immensa piazza della
Libertà, costruita agli inizi del Novecento per cancellare il dispotismo
asburgico, con al centro un obelisco dedicato alla liberazione del 1944-45.
Ospita importanti monumenti commemorativi e palazzi eclettici come la Banca e
la Borsa. La chiesa di Santo Stefano è dedicata al re Santo dell’XI secolo; ci
vollero quasi cinquant’anni (dal 1851-1905) per ultimarla e poter ammirare
l’imponente cupola che la corona.
Sicuramente vi sarà venuta un po’ di fame,
come a me, e quindi un salto al Mercato Centrale non ce lo leva nessuno: nel
più antico mercato della città, inaugurato nel 1897, si trovano prodotti
freschi e che si possono definire realmente tipici! Poco lontano, il Magyar
Állami Operaház è un degno rivale dei Teatri dell’Opera di Parigi e Vienna,
inaugurato nel 1884. Passeggiando per Andrássy ut, la strada dello shopping, si
raggiunge la Terror ház, la Casa del Terrore, ospitata negli ex locali della
polizia di Stato, nel quale un percorso interattivo attraversa gli orrori del
nazismo e del comunismo.
Il Ponte delle Catene Foto di L. Frabotta |
Concludo la bella passeggiata di fronte alla
Zsinagóga, la più grande di tutta Europa, caratterizzata dalle alte torri in
stile moresco, bianche e rosse.
Se volete immergervi nella vera atmosfera
ungherese, cenate all’ Hungarikum Bisztrò con un buon piatto di goulash o di maiale,
accompagnato da musiche tradizionali.
DAY 3
L’isola Margherita è l’antica riserva reale di caccia
degli Árpád; disabitata dopo la dominazione turca, nel 1796 fu trasformata in
un parco all’inglese dall’arciduca Giuseppe d’Asburgo. Non c’è nulla di più
caratteristico che iniziare la giornata passeggiando per i suoi prati, tra
piscine, voliere e rovine di chiese e monasteri medievali; nei pressi del ponte
Margherita si possono anche affittare biciclette e risciò, perché no?! Se è bel
tempo e le temperature lo consentono, la Palatinus Strand è una “spiaggia”
molto amata dai budapestini, resa piacevole da sette piscine scoperte, giardini
e vasche termali.
Isola Margherita Foto di L. Frabotta |
Budapest è famosa per le sue terme e bagni turchi: vi
consiglio di passare qualche ora in totale relax in uno dei bagni più rinomati
della città, Széchenyi, che sorgono sopra la sorgente più calda della
città. Dodici vasche termali e tre piscine all’aperto accolgono i visitatori in
ogni stagione: d’inverno, lo straordinario contrasto tra il freddo all’esterno
e il caldo delle acque renderà quest’esperienza sensazionale!
Poco lontano,
l’imponente Hösök tere, la Piazza degli Eroi, venne progettata nel 1896 per
festeggiare il millenario della nazione ungherese: è decorata da statue di
allegorie ed eroi nazionali, poste sotto i due colonnati dell’emiciclo; in cima
all’obelisco centrale, l’arcangelo Gabriele domina i cavalieri delle sette
tribù magiare.
Piazza degli Eroi Foto di L. Frabotta |
Come ciliegina sulla torta, vi consiglio di cenare da Paprika Vendéglö, uno tra i migliori ristoranti di cucina tipica
ungherese (lo stinco è mondiale!), e di andare, poi, a prendervi un buon
boccale di birra da Szimpla Kert, uno dei più famosi ruin pub della città.
Ora sí che potrete dire di aver visto Budapest!
Carissima ho trascorso una meravigliosa Pasqua a Budapest:tempo bellissimo aria mitteleuropea e interessanti scorci. Meraviglioso il lungo Danubio con i suonatori di violino e tanti tanti ristorantini che propongono una cucina tradizionale ma un poco pesante.
RispondiEliminaMi piacerebbe tornare e chissà che non si avveri al più presto.
Tornare nelle città dove si è stati alcuni anni addietro, fa sempre piacere: le si riscopre sotto altri punti di vista e si vedono anche i cambiamenti che hanno subito! Ti auguro che il tuo desiderio si avveri al più presto.
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