Alle Scuderie del Quirinale prende vita un progetto ambizioso: una mostra
dedicata al genio ingegneristico di Leonardo Da Vinci. In occasione del cinquecentenario
dalla morte del celebre umanista, la proficua collaborazione con il Museo
Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e con la Veneranda
Biblioteca Ambrosiana, ha dato forma alla mostra “Leonardo Da Vinci. La scienza
prima della scienza”, un percorso espositivo che, seguendo le più aggiornate
linee guida museologiche e museografiche, indaga il pensiero
scientifico-tecnologico del maestro toscano.
Il curatore, Claudio Giorgione, ha
posto l’accento su un nuovo aspetto della figura di Leonardo: dalla formazione
toscana, al soggiorno milanese, al periodo romano, si stabiliscono le
connessioni culturali con i suoi contemporanei, offrendo, così, una visione a
tutto tondo di questa grande figura, troppo spesso presentata come genio isolato.
Leonardo Da Vinci, Codice Atlantico f. 30 v |
I temi affrontati dalla mostra sono gli stessi su cui il maestro di Vinci
ha speso gran parte della sua vita e che furono al centro del dibattito
rinascimentale: lo sviluppo di macchine per grandi cantieri, l’arte della
guerra, tra tradizione e innovazione, la creazione di macchine fantastiche come
quelle per il volo, le riflessioni sulla città ideale, gli studi sulle vie
d’acqua e la riscoperta del mondo classico. Più di duecento sono le opere che
raccontano l’evoluzione del pensiero scientifico ed umanista di Leonardo:
manoscritti, manufatti, modelli storici e stampe, ma soprattutto dieci preziosi
disegni del Codice Atlantico, volume appartenuto allo stesso maestro, una delle
due copie esistenti del De Divina
Proportione, illustrato con sessanta solidi basati sui disegni preparatori
eseguiti da Leonardo, e il Manoscritto Laurenziano, volume appartenuto con
certezza alla sua biblioteca e arricchito da note autografe.
Ogni disegno originale del maestro di Vinci è isolato ed incorniciato in un
ambiente espositivo e detta il tema dello stesso, secondo una metodologia di
impianto didascalico; molti materiali eterogenei, come modelli di macchine
ricostruite in epoca moderna, plastici e gli originali portelli leonardeschi
della chiusa di San Marco del Naviglio di Milano, in uso fino al 1929,
illustrano l’opera vinciana.
Dopo il suo arrivo a Milano, nel 1482, Leonardo si misura con la tradizione
classica, divenendo parte dell’acceso dibattito architettonico rinascimentale:
il termine di paragone è il Pantheon di Roma, documentato da molti trattati
dell’epoca e dalla riscoperta dell’opera di Vitruvio, fonte di ispirazione per
il Trattato di Architettura, dove si confrontano le proporzioni degli edifici e
quelle del corpo umano, modello riproposto da Leonardo nel suo Uomo Vitruviano.
Altro tema molto caro al maestro di Vinci è l’uso della prospettiva geometrica,
ratificando il ruolo del disegno come fondamento della formazione artistica:
due fogli del Codice Atlantico, uno studio di ruota dentata e uno schizzo con
un artista nell’atto di disegnare una sfera armillare, rimandano alla pratica
prospettica.
Sebbene si definisca “omo sanza
lettere” per la sua formazione pratica, derivata dall’osservazione diretta
della natura, Leonardo si confronta con i grandi autori della tradizione
classica e medievale, probabilmente con l’intento di emulare Leon Battista
Alberti: costituisce, infatti, una biblioteca eccezionale per i tempi, con
oltre 150 volumi, dispersa, purtroppo, ad eccezione del Manoscritto
Laurenziano, qui in mostra.
A. M. Soldatini, Vite Aerea, modello in legno del 1953 |
Il mito di Leonardo ingegnere e scienziato inizia
nel 1796 quando, dopo secoli di oblio, i suoi manoscritti approdano a Parigi,
requisiti da Napoleone; il fisico Venturini ha il grande merito di aver messo
in evidenza, sul finire dell’Ottocento, la componente scientifica e tecnica
dell’opera di Leonardo, fino ad allora legata unicamente alla dimensione
artistica.
A questa mostra va il plauso di porre l’accento sull’alba della rivoluzione
scientifica che trasformerà la visione del mondo moderno, mettendo al centro la
figura poliedrica di Leonardo Da Vinci, non solo artista, ma ingegnere,
scienziato ed inventore: in una parola, genio.
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