NEPI LA CITTÀ DELL’ACQUA

Come avete potuto notare, abbiamo un debole per la Tuscia viterbese, un territorio affascinante non solo dal punto di vista naturalistico e panoramico, ma anche da quello storico-artistico puntellato com’è da splendidi borghi medievali. Oggi vi portiamo a Nepi per una piacevole gita fuori porta.

TIP: la cittadina è famosa per la sua acqua grazie alla quale esiste una fiorente industria che esporta i suoi prodotti in tutta Italia.

Da Roma, in 50 minuti si raggiunge il borgo il cui nucleo medievale è racchiuso entro una cinta di mura cinquecentesche


Il Palazzo Comunale
Foto di Martina

Le origini di Nepi risalgono all’epoca etrusca, quando il suo nome era Nepet. I Bastioni Farnesiani si affacciano su una profonda forra con cascata: progettati da Antonio da Sangallo il Giovane intorno al 1540, al loro interno custodiscono la diruta Rocca dei Borgia. Sulla piazza principale si affaccia il grande Palazzo Comunale, edificato dallo stesso Antonio da Sangallo intorno al 1542 ma terminato solo nel XVIII secolo; degna di nota è la fontana che lo abbellisce, attribuita al Bernini: una mostra d’acqua raffigurante lo stemma della città, scolpita nel travertino. 
A rendere unico il profilo del borgo è la presenza di torri medievali, sebbene molte furono demolite durante il Rinascimento. Oggi si possono ancora vedere le cosiddette “case torri”, a pianta quadrata e costruite con possenti blocchi di tufo, come Tor di Valle e Torre di Corte, ultima testimonianza del Palazzo di Corte. Addentrandoci nei vicoli del centro, non mancano le testimonianze di splendidi palazzi rinascimentali: Palazzo Celsi, uno dei più pregevoli esempi di architettura sangallesca, il cinquecentesco Palazzo Sansoni e l’adiacente Palazzo Pisani ed il medievale Palazzo Savi. 


La cripta all'interno del Duomo dell'Assunta
Foto di Martina
Il borgo è dominato dal Duomo dell’Assunta, sorto sui resti di un antico tempio romano dedicato a Giove, e su una chiesa paleocristiana; la costruzione romanica venne distrutta dai Francesi nel 1798. Al suo interno una cripta conserva un’ampia rete di cunicoli appartenuti ad una catacomba paleocristiana.

Il nostro giro non si può che concludere in uno dei posti più pittoreschi di Nepi: l’acquedotto, mirabile opera idraulica terminata nel 1727.

Avete ancora un po’ di tempo a vostra disposizione? Non perdetevi i vicini e bellissimi borghi di Sutri (12 km) e Calcata (18 km)!

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