L’antica e raffinata cucina persiana rivive al giorno d’oggi nella poco
conosciuta cucina iraniana. Della straordinaria bravura dei cuochi persiani già
ci parlava Senofonte nel IV sec. a.C.: carni, erbe aromatiche, succo di
melograno, zafferano, cumino, aneto, mandorle e pistacchi gli ingredienti che
venivano sapientemente combinati, ottenendo un perfetto equilibrio di gusti,
senza ricorrere ad un uso eccessivo delle spezie.
Seppur geograficamente lontana, questa cucina ha molti punti in comune con
la più rinomata cucina mediterranea, con la quale condivide la ricerca
dell’equilibrio e della fusione di alimenti e sapori. Il cibo è parte
imprescindibile del concetto di “ospitalità” iraniana, tant’è vero che, quando
si cucina, si prevedono sempre un paio di porzioni in più per eventuali ospiti.
Mezè Taberna Persiana |
Sostanzialmente questa cucina si basa su piatti unici, a base di carne o, più
raramente, di pesce accompagnati da riso, rigorosamente allo zafferano, spezia
molto amata, e verdure. La carne viene spesso stufata e condita con frutta
secca, erbe aromatiche e spezie, oppure grigliata. Ci sono, poi, le “ash”,
minestre, e molte mezè, antipastini a base di salse allo yogurt, variamente
aromatizzate, accompagnate dal pane, il lavash, steso molto finemente. Non
mancano torte salate, sformati e dolci: le varianti di questi ultimi sono
infinite, tanto che la pasticceria iraniana può essere paragonata a quella
italiana o a quella francese!
TIP: una particolarità della filosofia gastronomica di questo paese è la
distinzione tra alimenti “caldi” e “freddi” che non è data dalla temperatura di
questi cibi, ma dal loro apporto calorico e da come interagiscono con il ph del
sangue. Tutta la tradizione culinaria iraniana si basa sull’equilibrio tra
questi due elementi.
Nel vivace e multietnico quartiere Ostiense, cuore della movida romana, si
trova un piccolo angolo di Iran: la Taberna Persiana è, infatti, un locale dove
poter avvicinarsi alla tradizione culinaria iraniana e venire in contatto con
gli usi e costumi di questo antichissimo paese. Il nome, taberna, deriva da
tabran, parola che sin dal lontano impero Achemenide indicava un locale posto a
livello strada dove poter bere un bicchiere di vino accompagnato da un piatto
caldo.
Morasà polò Taberna Persiana |
Il ristorante è piccolo ma l’accoglienza calorosa; iniziamo a prendere
confidenza con i piatti assaggiando un po’ di mezè: zeytoon parvardeh, olive
verdi condite con noci, melograno e menta, kashkbademjan, salsa a base di
melanzane, menta e formaggio tipico di capra, dolme, foglie di vite ripiene di
riso e verdure, kufteh, polpette di carne, riso e verdure. Quando ci
approcciamo ad una nuova cucina, abbiamo voglia di assaggiare qualunque cosa e
nell’ordinare le portate principali la situazione ci sfugge di mano: prendiamo
lo zereshk polò, riso aromatizzato con zafferano, bacche di crespino,
pistacchi, mandorle, accompagnato da bocconcini di pollo, il morasà polò,
sempre riso con pistacchi, mandorle, uvetta, arancia, bacche di crespino,
zafferano e carne, e due stufati, chelo qormesabzi, stufato di carne di manzo,
verdure, fagioli e limoni essiccati, e chelo fesenjan, stufato di pollo, succo
di melograno, noci e zafferano. E per concludere, che fai, non prendi i baqlava
(pasta fillo con noci, pistacchi e miele) accompagnati da una tazza di tè?
Certo che sì!
La cucina iraniana ci ha favorevolmente stupite e la Taberna Persiana è il
locale ideale per approcciarsi a questi nuovi sapori: a conduzione familiare, è
un punto di ritrovo per la comunità iraniana di Roma e per tutti coloro che
vogliono scoprire non solo i piatti della tradizione, ma anche la cultura
persiana.
Interessanti le notizie sulla cucina iraniana e la localizzazione di un locale a Roma dove poterla gustare.Rilevo una grafica diversa che apprezzo per chiarezza e facilità di lettura.Buono il cambiamento; condivido!
RispondiEliminaGrazie Reporter, ci fa piacere averti fatto scoprire un nuovo locale ma, soprattutto, avere il tuo riscontro positivo sulla nuova veste grafica del blog!
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