Seconda tappa del mini tour degli Stati Uniti è, sicuramente, Las Vegas, o
meglio, nel giro che mi sono pianificata, l’ho scelta come seconda tappa, non
tanto perché fossi attratta dalla “capitale del divertimento”, quanto perché è
il perfetto punto di partenza per una visita in giornata del Grand Canyon.
C’è da fare un’altra premessa: il mio giro negli USA non è stato il
classico on the road con macchina affittata e centinaia di chilometri macinati
al giorno, mi si prospettava una vacanza che non sarebbe stata tale! Ho
preferito spostarmi tra le città più importanti con l’aereo (da San Francisco a Las Vegas e da quest’ultima a Los Angeles) e da qui
andare a vedere i dintorni o con dei tour organizzati o spostandomi con i mezzi
pubblici.
TIP: prima di iniziare a raccontarvi qualcosa su Las Vegas, vi voglio
parlare di qualche problema che potreste riscontrare con i voli in America. Se
acquistate i biglietti aerei autonomamente, i bagagli non sono inclusi nel
prezzo, ma, una volta in aeroporto dovrete pagare 50$ a bagaglio imbarcato
(fino a qualche tempo fa era questa la cifra); in secondo luogo, le compagnie
aeree americane sono solite andare in overbooking, cioè vendono più posti
rispetto a quelli che, effettivamente, ci sono sull’aereo. Cosa succede,
quindi? Estraggono a sorte dei passeggeri che dovranno obbligatoriamente
prendere l’aereo successivo: una follia, ma sappiamo che gli americani sono un
po’ matti!
Le luci al neon, i casinò, la vita notturna immortalata in tantissimi film,
la massima “quello che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas” pronunciata in
“Una notte da leoni”, contribuiscono ad aumentare il fascino che questa città,
capoluogo del Nevada, esercita nell’immaginario collettivo.
TIP: la scoperta di Las Vegas è da attribuirsi ad un esploratore ispanico
che nel 1829 rinvenne la fonte Las Vegas Springs. Il nome in spagnolo significa
“pianure fertili”; con la costruzione della Pacific Railroad nel 1905, i
lavoratori decisero di stabilirsi qui per tutta la durata del progetto, creando
un vero e proprio villaggio ferroviario riconosciuto come città nel 1911. Si
può dire che Las Vegas sia nata dal nulla!
Appena atterrati all’aeroporto, troverete una sfilza di slot machines a
darvi il benvenuto: dal 1931 con l’abolizione da parte del Nevada del divieto
di gioco, la cittadina si riempì di casinó, grande fonte di distrazione per i
lavoratori ferroviari, per i quali oggi è conosciuta in tutto il mondo.
Sorpassiamo il cartello “Welcome to Las Vegas” che ci dá il benvenuto e
immergiamoci nelle attrazioni della città.
TIP: a Las Vegas è facile trovare alberghi bellissimi, extra lusso, a
prezzi ridicoli; sapete perché? Perché, molto spesso, gli alberghi hanno al
loro interno anche i casinó ed è lì il vero guadagno: camere a prezzi bassi per
farvi spendere tutto ai tavoli da gioco!
Vi dico subito la mia: è la città dell’esagerazione, del kitsch e del
divertimento a tutti i costi e, dopo un po’, non ne potevo più di questo
bombardamento infinito di suoni e luci ma, come tutte le città, è da vedere per
poter avere la propria opinione.
Da dove iniziamo? Ovviamente dalla strada che attraversa totalmente la
città e che ne è il suo simbolo, la Las Vegas Boulevard South, meglio
conosciuta come Las Vegas Strip. Qui potrete esplorare i giganteschi hotel a
tema che si susseguono senza soluzione di continuità, potendovi entrare
liberamente per esplorare le ricostruzioni: si passa dall’atmosfera
fantasy dell’Excalibur, al mondo egizio del Luxor, ai tempi dell’Impero Romano
nel Cesars Palace, alle ricostruzioni di Venezia e Parigi. Ma il must è lo
spettacolo delle Bellagio Fountains in cui migliaia di litri d’acqua vengono
letteralmente catapultati in cielo, accompagnati da suoni e musiche.
TIP: lo spettacolo ha cadenze regolari, nelle ore diurne ogni mezz’ora,
nelle ore notturne ogni quindici minuti. Altri due spettacoli molto carini sono
La Nuova Caduta di Atlantide al Cesars Palace, inscenata da finte statue, e il
Mermaid Show al Silverton Aquarium, nel quale assisterete al pasto degli squali
e potrete vedere delle vere e proprie sirene!
Il clima è molto caldo, non per niente siamo nel bel mezzo di un deserto, e
la Strip è lunghissima, per cui potrebbe essere utile prendere un mezzo per
spostarsi; la monorotaia fa al caso vostro, visto che la percorre per oltre 6
km, dall’hotel Sahara fino all’MGM. Se doveste essere colti dai morsi della
fame, non preoccupatevi perché oltre a moltissime catene, tra cui l’Hard Rock,
vi basterà entrare in un grande albergo e prendere parte ad un famoso buffet,
ristorazione di altissimo livello a prezzi veramente ottimi!
A Las Vegas c’è un’altra via importante (e pochi lo sanno, limitandosi alla
Strip), Fremont Street, la via principale del vecchio insediamento cittadino
(risale al 1905). È famosa perchè in una sua porzione, la Fremont Street
Experience, si concentrano una serie di attrazioni folli. Se alzate lo sguardo,
vedrete una copertura composta da 12 milioni di lampade a led che la inondano
di colori e immagini. La Fremont East è, se così vogliamo dire, la parte più
“modesta” della strada, nella quale, però, le bizzarrie non mancano, a partire
dal Faenicopterus Rex, un gigante fenicottero rosa, e dall’idrante giallo più
grande al mondo.
Ho già detto che Las Vegas è la città degli eccessi e, ad una prima
occhiata della città, vi sarete accorti di una gigantesca ruota panoramica che
occupa buona parte dello skyline cittadino. La High Roller è, infatti, la ruota
panoramica più alta del mondo, con i suoi 167,6 metri d’altezza (il London Eye
è alto solo 135 metri!). Le cabine sono delle sfere che ospitano fino a 40
persone, climatizzate e con musica di sottofondo; il giro dura mezz’ora e vi
farà apprezzare non solo la vista della città ma anche quella del deserto e
delle montagne che si stagliano all’orizzonte.
TIP: la ruota si trova nel quartiere Linq, facilmente raggiungibile con la
monorotaia che proprio qui fa una fermata.
Altra struttura che domina l’orizzonte è lo Stratosphere, una delle torri
panoramiche più alte al mondo con i suoi 350 metri d’altezza. Se volete godervi
il panorama, basterà pranzare all’interno del suo ristorante rotante, ma se
cercate un’esperienza al cardiopalma dovrete provare lo Skyjump, un salto nel
vuoto dalla torre con una discesa controllata, simile al bungee jumping!
Se siete stanchi degli eccessi di Las Vegas, vi svelo un quartiere dove
potrete trovare l’essenza della città, senza sovrastrutture: l’Arts District,
sviluppatosi attorno all’East Charleston Boulevard, vicino alla Las Vegas
Freeway. Guardate tutti i coloratissimi murales che tappezzano la zona e
assistete agli spettacoli che, dai teatri, si spostano in strada!
Come vi ho detto all’inizio, ho scelto di fare tappa a Las Vegas per poter
visitare da qui in giornata il Grand Canyon. Non mi sono organizzata
dall’Italia e, direttamente tramite il concierge dell’albergo, ho prenotato un
tour in giornata; avrei anche potuto noleggiare un auto, ma per evitare di
impazzire con le strade, ho preferito la comodità!
TIP: dalla città sono molto vicini anche altri parchi del South West, il
Red Rock Canyon, l’Hoover Dam, la Valley of Fire, la Death Valley e lo Zion
National Park. Scegliete quello che più vi affascina!
Il Grand Canyon si trova in Arizona e la sua estensione è immensa, tanto
che è diviso in tre aree: il South Rim, il West Rim e il North Rim. Da Las
Vegas la zona più vicina è il West Rim, territorio gestito dagli indiani
Hualapai, e famosissimo per lo SkyWalk, la passeggiata sospesi nel vuoto del
canyon. Il South e il North Rim sono, invece, non solo distanti da Las Vegas,
ma anche distanti tra di loro, quindi se li vorrete visitare, non basterà una
toccata e fuga giornaliera.
TIP: se avete acquistato una tessera parchi, l’ingresso al West Rim non è
compreso, visto che è gestito dagli indiani Hualapai; dovrete optare per
l’ingresso o al South Rim o al North Rim.
Ho prenotato un tour in pullman per la visita del West Rim perché non
volevo perdermi la strabiliante passeggiata sulla piattaforma in vetro a
strapiombo sul canyon. In un paio di ore si copre agevolmente la distanza e si
raggiunge il più famoso parco degli Stati Uniti. Il Grand Canyon è una gola
lunga circa 450 km e profonda 30 km, scavata dal corso del fiume Colorado,
dall’azione erosiva dei venti, dalle glaciazioni e dalle inondazioni. Gli
strati rocciosi delle pareti verticali sono caratterizzati da sfumature di
colori differenti che corrispondono a precedenti depositi di sabbia, di fango e
a resti calcificati di organismi marini. Il colore dominante è il rosso, che
deriva dal ferro ossidato presente in tutte le rocce.
TIP: esistono varie tipologie di biglietti d’ingresso, il Legacy Gold
(circa 80$) è quello per cui ho optato, garantendo l’ingresso, la passeggiata
sullo Skywalk, il pranzo in uno dei due ristoranti situati nei punti panoramici
e l’uso della navetta interna. Infatti, sia che scegliate un tour in pullman
che decidiate di affittare un auto, ci si muove all’interno del parco solo con
le navette!
L’Eagle Point è il punto panoramico per eccellenza del West Rim, dove è
stato costruito lo Skywalk. Si tratta di una “piattaforma” in vetro, a forma di
ferro di cavallo, che si sporge a strapiombo sul canyon. È un’esperienza unica
ma non sono stata percorsa da brividi quando l’ho fatta!
TIP: l’esperienza consiste in una passeggiata senza possibilità di fermarsi
e senza poter far foto, quindi camminate molto lentamente per godervi la vista
appieno. Borse e zaini vanno lasciate in appositi armadietti.
Il Guano Point è l’altro stupendo punto panoramico, dove la vista spazia a
360° sul canyon, con il Colorado River che scorre placido ai vostri piedi. Fate
attenzione perché in molti punti non ci sono ringhiere protettive!
Ho pernottato due notti a Las Vegas, tempo più che sufficiente per godersi
la città e il Grand Canyon; vi consiglio di trattenervi per un’ulteriore notte
se volete andare alla scoperta di qualche altro parco, non ve ne pentirete.
Siete pronti per l’ultima tappa del tour? La Città degli Angeli ci aspetta!
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