Il Lazio, e soprattutto la zona dei Castelli, è ricca di borghi
caratteristici: uno di questi è Nemi, affacciato sull’omonimo lago, la cui
bellezza aveva già incantato i visitatori nel Settecento e nell’Ottocento;
infatti, Roma era una delle tappe imprescindibili del Gran Tour, il viaggio di
perfezionamento negli studi dei rampolli delle famiglie nobili europee, e da
qui i giovani andavano ad esplorare i dintorni della campagna romana. Molti
artisti, tra cui Lord Byron, hanno dedicato a questo borgo versi immortali.
Da Roma il modo più comodo per raggiungere Nemi (circa 35 km) è la
macchina, visto che il trasporto pubblico in questa zona è carente: prima di
entrare nel centro storico, due ampie aree di parcheggio ne semplificano la
ricerca.
Arroccata su uno sperone roccioso, a 520 metri d’altezza e facente parte
del Parco dei Castelli Romani, la vista che si gode dai suoi belvedere è unica: il
lago vulcanico si estende placidamente e invita il visitatore a perdersi nella
sua contemplazione. Nemi ha la peculiarità di aver mantenuto intatte le antiche
tradizioni culturali ed enogastronomiche, che la rendono una delle mete più
apprezzate dai turisti di tutta Italia. Una piacevole passeggiata lungo il
viale principale del centro storico, vi farà passare tra casette colorate e
balconi fioriti, botteghe artigiane e norcinerie dai gustosissimi prodotti del
territorio.
TIP: Nemi prende il nome dalla fitta selva, nemus in latino, che
anticamente (ma ancora oggi) circondava l’abitato, dedicato alla dea
Diana.
La piazzetta principale è dominata dall’imponente Palazzo Ruspoli,
risalente al Medioevo e costruito dai Conti di Tuscolo; dell’antica costruzione
rimane la torre cilindrica attorno alla quale è stato riedificato, in forma di
palazzo baronale. Il resto dell’abitato si sviluppa verso l’alto, culminando
nella chiesa di Santa Maria del Pozzo, costruita nel Cinquecento in
sostituzione di una preesistente cappella rupestre.
Ma quando si dice Nemi si pensa subito alla fragola, gustoso frutto di
cui la cittadina è uno dei maggiori produttori; la prima domenica di giugno,
dal 1922, si svolge la Sagra della Fragola e delle Fragoline di bosco, per la
quale il borgo si copre di fiori ed è animato da balli folcloristici e
rievocazioni storiche. Fulcro della festa è la sfilata delle Fragolare, nella
quale ragazze del borgo indossano il costume tradizionale.
TIP: si dice che le fragoline nacquero dalle lacrime di Venere, versate
per la morte di Adone, trasformatesi, poi, in cuoricini rossi.
Testimonianze del fasto di cui godeva Nemi in epoca romana, sono
disseminate intorno al lago. Dal belvedere, si oltrepassa l’antica porta e si
imbocca a sinistra il “sentiero del Tempio di Diana” che in circa 2 km scende
al lago, attraversando l’area archeologica dove si trovano i resti del tempio
di Diana Aricina, un enorme complesso religioso; oggi si possono ammirare,
tuttavia, solamente i nicchioni, retaggio di tutta la sua antica monumentalità.
Il tempio è strettamente legato ad un’altra opera monumentale: l’emissario del
lago, costruito in epoca arcaica. Il tempio, infatti, sorge su di un’area che,
se non fosse stato per questa straordinaria opera di ingegneria idraulica,
sarebbe stata occupata dal lago. Il fondo del lago ha preservato due navi
romane, risalenti all’epoca dell’imperatore Caligola, individuate già nel
Quattrocento da Leon Battista Alberti, recuperate nel 1928 svuotando
parzialmente la conca. Nel 1930, lungo la sponda nord del lago, venne costruito
il Museo delle Navi Romane per ospitarle. Nel giugno del 1944, purtroppo, le imbarcazioni
vennero completamente distrutte e, oggi, vi sono esposti i loro modelli.
Che dite, vale la pena passarci una giornata?
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