Ciao a tutti sono Margherita, una
studentessa universitaria (sì, lo so che vi è venuta in mente la canzone di
Cristicchi!) di 23 anni. Con un piede sono ad Avellino e con l'altro sempre in
giro per l'Italia e l'Europa.
Chi mi conosce lo sa: le mie più
grandi passioni sono i viaggi e il cibo e cerco sempre di unirle provando i
piatti tipici ovunque io vada. Questo mi ha permesso di provare piatti
buonissimo come il goulash e i churros. Altre
volte, invece, ho pensato "come mi mancano i cibi campani". Quando
Martina mi ha chiesto di scrivere un articolo sui miei piatti tipici non potevo
rifiutare. Amo la mia terra e, ancora di
più, i suoi sapori.
In queste breve righe vi porterò
alla scoperta della Campania attraverso alcuni dei piatti tipici. Partiamo, o
meglio, mettiamoci a tavola e buon appetito!
PIZZA: dite quello che volete ("vabbè si
sapeva" o "ma che noia Margherita") ma non potevo non iniziare
da un piatto che ha reso l'Italia famosa a livello mondiale e che, di sicuro,
non ha bisogno di presentazioni. C'è chi la vuole sottilissima e chi alta; chi
margherita e chi si azzarda a provare gusti strani. Qualunque siano i vostri
gusti, la pizza riesce a mettere d'accordo tutti. Proprio ora la sto mangiando, ma giusto per
trovare l’ispirazione per questo articolo, non per altro!
La pastiera |
PASTIERA: se nei giorni che precedono la Pasqua vi
capita di passeggiare per un paesino (ma anche una città) della Campania,
sentirete l’odore della pasta frolla e capirete subito cosa cuoce nel forno: la
pastiera. Dolce tipico del periodo pasquale, è un insieme di pastafrolla con
ripieno di ricotta, uova, zucchero e grano bollito nel latte. Questo è il suo ingrediente
inconfondibile, anche se parlando con dei campani partirà inevitabilmente il
derby “pastiera di riso o pastiera di grano?”. Io, personalmente, preferisco la
seconda ma sono entrambe da provare.
MOZZARELLA DI BUFALA: il piatto delle giornate estive. Mozzarella di
bufala campana, pomodori e basilico. Niente di più veloce e saporito di una
caprese. La forma è sempre la stessa:
una perla bianca ottenuta dalla mozzatura (da cui appunto mozzarella) della
pasta filata; le dimensioni, invece, sono varie: dalle piccole ciliegine alla
ben più grande zizzona di Battipaglia. Tradizione vuole che, dopo una giornata
al mare a Paestum, non si può tornare a casa senza fermarsi in un caseificio
lungo la strada per acquistare questo delizioso souvenir.
CACIOCAVALLO (Irpinia): la
Campania nasconde una terra verde: l’Irpinia. Ogni paesino o borgo ha le sue
sagre, le sue feste di paese durante le quali si preparano prodotti tipici. In
tutte queste sagre, però, c’è un fil rouge: il caciocavallo impiccato.
Tranquilli, nessun caciocavallo è stato maltrattato. Il caciocavallo viene
letteralmente impiccato e posto sopra una brace, il calore lo scioglie e viene
velocemente spalmato su una bruschetta. Ovviamente va mangiato così come è e
ancora caldo; i palati più gourmet, però, potranno arricchirlo con tartufo, pancetta
o pomodori secchi.
Pasta con la colatura d'alici |
COLATURA DI ALICI: salite in auto e iniziate il tour della
Costiera Amalfitana. Partendo da Salerno troverete subito dopo la colorata
Vietri sul Mare e Cetara. Ad accogliervi un’alice in ceramica che vi suggerirà
già il suo prodotto tipico: la colatura di alici. La preparazione è molto
lunga: inizia a marzo con la pesca delle alici che vengono poste in botti e
ricoperte di sale e di pesi che servono a pressare il pesce, facendo in modo
che rilasci un liquido. Dopo alcuni mesi di riposo, viene riposto sulle alici
per aumentarne il sapore e la colatura viene raccolta da un foro. È un ottimo
condimento per la pasta (da cuocere senza sale, mi raccomando, perché la colatura è già molto salata). Dato che la
preparazione della colatura termina a Dicembre, vi consiglio di approfittarne
per visitare la costiera con molti meno turisti rispetto ai mesi estivi.
LIMONCELLO: come finire un pranzo (e in questo caso un
articolo) se non con un buon digestivo? Il limoncello a fine pasto sulle tavole
campane, e non solo, non può mancare. Al
centro ancora un ingrediente della costiera amalfitana: i limoni di Sorrento.
Questo giro della Campania in sei
piatti termina qui. Spero di avervi incuriosito almeno un po' e di avervi fatto
venire voglia di visitare la mia regione appena possibile. Chi lo sa?! Potremmo
vederci per un limoncello in costiera o chiacchierare davanti ad una tazza di
caffè che "sul a napule o sann fa!".
Ora vado che, non so voi, ma
leggere questo articolo ad ora di pranzo fa venire un certo languorino.
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