“Io esco di casa ed è già mattino, e Villa Borghese è ancora un giardino”
Quando passeggio per Villa Borghese è inevitabile canticchiare tra me e me
questa canzone di Venditti!
Il “cuore verde” (dando un’occhiata alla cartina vi renderete conto del
perché) di Roma è uno dei parchi urbani più grandi di tutta Europa, ma ciò che
lo differenzia dagli altri è la perfetta fusione tra arte e natura. Infatti,
passeggiando per i suoi ampi viali alberati, si possono ammirare edifici,
fontane e sculture realizzati da famosi artisti e architetti del periodo
barocco e neoclassico.
#UN PÓ DI STORIA: il cardinale Scipione Borghese, nipote di Paolo V, affidò
la realizzazione della villa suburbana all’architetto Flaminio Ponzo; i lavori
durarono dal 1608 al 1633, anno della morte del cardinale. È nel Settecento che
la tenuta subì i principali cambiamenti, voluti da Marcantonio Borghese: si
creò un sistema di viali simmetrici e perpendicolari con templi neoclassici e
prese forma Piazza di Siena. Nel 1903 la villa venne acquistata dallo Stato
Italiano e il 12 Luglio dello stesso anno venne aperta al pubblico.
Da piccola trascorrevo interi sabato pomeriggio su e giù per le salite del
parco, in sella ai risciò o alle biciclette che, tutt’oggi, si possono
affittare agli ingressi principali e ne ho un bellissimo ricordo!
Pronti ad esplorarla in lungo e in largo?
La Terrazza del Pincio Foto di Martina |
Comincerei, forse, dal simbolo del parco, la Terrazza del Pincio, uno dei
più famosi belvedere della città che offre una stupenda vista panoramica,
spaziando dalla sottostante piazza del Popolo, alla cupola di San Pietro, a
Castel Sant’Angelo; inutile dirvi che al tramonto il tutto si tinge di un
romanticismo unico!
TIP: Valadier venne chiamato nel 1816 per dar vita alla risistemazione di
piazza del Popolo. Con l’occasione, creò la scenografica Passeggiata del
Pincio, un percorso per collegare la piazza con la cima del colle.
Poco lontano incontriamo un oggetto curioso: l’orologio ad acqua. Questo
capolavoro di ingegneria venne progettato nel 1867 dal frate domenicano
Embriaco che inviò il prototipo all’Esposizione Universale di Parigi. Dal 1873
romani e turisti lo possono ammirare a due passi dalla Terrazza del Pincio.
#CURIOSITÀ questo orologio è un unicum al mondo, poiché non ci sono altri
esempi di idrocronometri collocati in giardini pubblici.
Altra sorpresa che ci riserva Villa Borghese è un laghetto con al centro un
isolotto sul quale si erge un vero e proprio tempio, il Tempio di Esculapio,
realizzato tra il 1785 e il 1792. Questa vera e propria oasi, fonte di
ispirazione per artisti, è uno dei ritrovi più romantici della Capitale. Perché
non affittare una piccola barca e girare il laghetto, rendendo l’esperienza
ancor più indimenticabile?
#TIP: con 3€ a persona trascorrerete 20 minuti indimenticabili..anche
cercando di capire come si rema!
Al principe Marcantonio si deve la realizzazione dell’enorme area chiamata
piazza di Siena. Egli, infatti, alla fine del XVIII secolo, volle che
all’interno della villa fosse realizzato uno spazio che ricordasse piazza del
Campo, la medievale piazza simbolo di Siena, città d’origine della famiglia
Borghese. Venne terminata postuma ma, come era volere del principe, venne
destinata ad ospitare manifestazioni e feste popolari.
#CURIOSITÀ: nel 1922 accolse per la prima volta un concorso equestre che
divenne internazionale dal 1926; oggi è noto come “Concorso Ippico
Internazionale Piazza di Siena”.
Esattamente di fronte si trova un botteghino che cela una struttura lignea,
cos’è? È il Silvano Toti Globe Theatre che ricostruisce filologicamente il
Globe Theatre di Londra, il più famoso teatro del periodo elisabettiano.
TIP: alla fine del Cinquecento, periodo al quale appartiene l’originale
teatro, gli spettatori si sedevano per terra, portandosi cuscini da casa; al
Silvano Toti Globe Theatre potrete riprovare questa emozione!
Le sorprese che cela Villa Borghese non sono finite qui: al suo interno si
trovano ben tre musei, avete letto bene! Partiamo dal più famoso, la Galleria
Borghese. Nel 1607 la famiglia Borghese inizió la costruzione della sua villa
suburbana con degli splendidi giardini, affidandola all’architetto Flaminio
Ponzio, che si ispirò nella sua realizzazione a Villa Medici e a Villa
Farnesina. Nel 1902 viene trasformata in museo, in seguito all’acquisizione da
parte dello Stato italiano delle raccolte facenti parte del Fidecommisso
Borghese. Nel 1983 venne chiuso per degli interventi di restauro strutturali
che durarono ben quattordici anni; finalmente, nel 1997 la Galleria venne
riaperta, restituendo alla comunità una collezione d’arte che ha pochi eguali
al mondo.
TIP: la ricca collezione Borghese consta di sculture, bassorilievi e mosaici
antichi, dipinti e sculture dal XV al XVIII secolo. La raccolta venne
costituita inizialmente, nel XVII secolo, dal cardinale Scipione Borghese e si
accrebbe nel corso degli anni con capolavori di Antonello da Messina, Giovanni
Bellini, Raffaello, Tiziano, Correggio, Caravaggio e splendide sculture di Gian
Lorenzo Bernini e del Canova.
#LA VISITA: la prenotazione dei biglietti è obbligatoria, per pianificare
la visita vi consiglio di consultare il sito della Galleria.
Gli altri due musei sono il Museo Carlo Bilotti e il Museo Pietro Canonica,
entrambi ad ingresso gratuito. Il primo è ospitato dal 2006 nell’Aranciera di
Villa Borghese, dopo una serie di interventi di restauro; il nucleo delle opere
è rappresentato dalla collezione donata da Carlo Bilotti alla città di Roma,
raccolta in anni di frequentazione e amicizia con gli artisti più significativi
della nostra epoca, rispondendo al rinnovato interesse per l’arte
contemporanea.
Il Museo Carlo Bilotti Foto di Martina |
Il secondo è la casa-museo dello scultore Pietro Canonica; egli visse fino
alla sua morte all’interno di Villa Borghese. Il Comune di Roma, infatti, gli
concesse di abitare all’interno di quello che veniva chiamato Gallinaro poiché,
nel XVII secolo, vi si allevavano struzzi, anatre e pavoni per le battute di
caccia della famiglia Borghese.
TIP: nell’Ottocento l’edificio divenne noto con il nome di Fortezzuola, per
le sue mura di cinta in stile medievale.
Oggi si possono ammirare le centinaia di opere prodotte dallo scultore,
nonché gli arredi del loro appartamento, donati anch’essi al Comune di Roma,
Che dite, vi ho invogliato a trascorrere un po’ di tempo in questo
meraviglioso parco urbano?
Fatemi sapere la vostra esperienza!
Nessun commento:
Posta un commento