Se il Molise non esiste, figuriamoci Isernia! In
realtà, il suo centro storico è ricco di testimonianze storico-artistiche che
rimandano alle sue lontane origini (testimonianze archeologiche risalirebbero
addirittura al Neolitico), quando i Romani, dopo la vittoria sui Sanniti del
263 a.C., fondarono sul promontorio tra i fiumi Sorde e Carpino una colonia.
COME ARRIVARE: i collegamenti ferroviari con Roma sono numerosi e
comodi, così come i servizi di autobus; se scegliete di prendere la macchina,
l’uscita dell’autostrada A1 è San Vittore e si prosegue seguendo le indicazioni
Venafro-Isernia.
Il centro storico si sviluppa su di una cresta rocciosa ed ha mantenuto il
disordinato impianto medievale di stradine e vicoli tortuosi, mentre i
quartieri nuovi si sviluppano radialmente con ampi spazi regolari. Ecco i punti
fondamentali per una piacevole passeggiata:
-Fontana Fraterna: non si può che partire dal simbolo di Isernia, questa
duecentesca fontana eretta in piazza Fraterna, di fronte la Chiesa della Concezione,
in onore di papa Celestino V, cittadino illustre di Isernia. In seguito al
devastante bombardamento del 1943, la fontana venne spostata in piazza
Celestino V, dove si trova ancora oggi. L’elegante fonte pubblica ha sei getti
d’acqua dalle inusuali forme di loggiato, realizzate recuperando frammenti di
iscrizioni e bassorilievi romani di pietra calcarea bianca; è annoverata
dall’Enciclopedia Treccani tra le più belle d’Italia.
-Cattedrale di San Pietro Apostolo: è il monumento più interessante della
città, nonostante sia stato più volte ricostruito a causa di terremoti; oggi è
un tripudio d’arte. Di epoca altomedievale, sorge sui resti di un tempio pagano
del III secolo a.C. Il primo terremoto che subisce è del 1349, al quale segue
una lenta ricostruzione, che porta nel XV secolo alla costruzione della torre
campanaria, addossata al fianco, conosciuta come Arco di San Pietro per la
presenza del grande arco ogivale. Nel Settecento viene impreziosito l’interno,
con marmi e un bel pavimento maiolicato, ma nel 1805 viene devastata da un
altro terremoto. I lavori di restauro, effettuati in seguito ai bombardamenti
della Seconda Guerra Mondiale, hanno portato alla luce i resti dell’antico
tempio romano, visibili dal pavimento in vetro della cattedrale. Anticamente,
l’area del foro e del mercato di età romana si estendeva proprio al di sotto
della chiesa: oggi si possono visitare gli scavi (chiusi il lunedì),
accedendovi da piazza Andrea d’Isernia, accanto alla cattedrale.
La Cattedrale di San Pietro Apostolo Foto di Martina |
-Chiesa di Santa Maria delle Monache: è il monumento più antico della
città, si tratta di un ex convento dell’ordine delle benedettine costruito
intorno all’anno Mille, con annessa chiesa dedicata all’Assunta, risalente al
VII secolo. Fino al 1868 ha ispitato l’ordine delle benedettine, mentre,
nell’arco del secolo scorso, è stato adibito a caserma e carcere. Oggi ospita
un distaccamento della Soprintendenza Archeologica del Molise e il Museo Archeologico.
-Museo Nazionale del Paleolitico: Poco fuori Isernia, in
località La Pineta, si trova il Museo del Paleolitico, costruito in seguito al
ritrovamento di grandi porzioni di paleo suolo, avvenuto casualmente nel 1978
durante i lavori di sbancamento per la costruzione della superstrada Napoli-Vasto. La datazione del sito si colloca nel Paleolitico Inferiore, intorno a 600.000
anni fa, cosa che lo rende uno dei siti più antichi di tutt’Europa.
Cuore
dell’esposizione è la ricostruzione di una porzione della superficie di scavo,
costituita da un calco in gesso che riproduce fedelmente il paleo suolo e circa
6000 reperti originali, posti nella stessa identica posizione in cui sono stati
rinvenuti durante lo scavo. Sono esposti, inoltre, reperti provenienti da altri
siti in ambito regionale, appartenenti ad una porzione temporale che va dal
Paleolitico Inferiore fino all’Età del Bronzo, circondati da ricostruzioni
fedeli di animali e di una capanna usata più di 3000 anni fa. Sai che qui si trova il
reperto umano più antico d’Italia? È il dentino di un bambino vissuto 600.000
anni fa, grazie al quale i ricercatori sono riusciti a ricostruirne l’intero
volto attraverso calcoli precisi di ordine morfologico, metrico e
statistico. Il percorso espositivo si completa con la visita diretta all’area
archeologica vera e propria: un padiglione di circa 700 mq che ci consente di
vivere e fruire lo scavo da vicino.
(biglietto d’ingresso 4€)
Il borgo di Fornelli durante la manifestazione delle Giornate al Borgo Foto di Martina |
Una passeggiata nel paese dalle sette
torri sarà molto suggestiva, partendo dalla camminata intorno alla cinta
muraria medievale, tra le meglio conservate della regione, osservando le torri
del periodo normanno ed angioino; percorrendo le tortuose stradine che
ricalcano ancora l’impianto urbanistico antico, si raggiungono la Chiesa Madre
di San Michele Arcangelo, risalente al Settecento, la Chiesa di San Pietro
Martire, che conserva aspetti rinascimentali e barocchi nonostante i
danneggiamenti subito a causa di eventi sismici, e il Palazzo Baronale, che
ricalca l’impianto dell’antico castello longobardo.
TIP: assolutamente da non perdere la manifestazione Giornate al Borgo che
si tiene a ridosso di Ferragosto; è una rievocazione medievale nella quale la
cittadina ritorna ai fasti del XIII secolo e che culmina con uno spettacolo
pirotecnico dalle mura.
Ecco tante altre buone ragioni per visitare questa splendida regione!
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