RAFFAELLO 1520-1483

Un omaggio al maestro urbinate nel cinquecentesimo anniversario dalla sua morte

A cinquecento anni dalla morte del più grande pittore del Rinascimento, Raffaello, le Scuderie del Quirinale ospitano una grande mostra evento sul maestro urbinate, prorogata grazie alla disponibilità dei prestatori di tutto il mondo in seguito all’emergenza Covid che ha colpito l’Italia.

Raffaello morí improvvisamente, a soli 37 anni, a Roma il 6 aprile 1520, nella città che rese la sua fama immortale. È qui che l’urbinate espresse pienamente il suo talento artistico e l’ambizioso progetto di ricostruzione grafica della Roma antica, per riscattare dall’oblio del tempo la grandezza della capitale dei Cesari.


La Fornarina, 1518-1520
Sono riuniti per la prima volta più di cento capolavori autografi o riconducibili a ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi e progetti architettonici, affiancanti ad opere di confronto contestuale. L’ammontare complessivo delle opere in mostra è di 204, 120 dello stesso Raffaello tra dipinti e disegni.

Realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme con le Gallerie degli Uffizi, la mostra è curata da Marzia Faietti e da Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro. Il progetto ha beneficiato di illustri collaborazioni, con la Galleria Borghese, il Parco Archeologico del Colosseo e i Musei Vaticani, istituzioni intervenute per le celebrazioni dell’anno raffaellesco a Roma.

La mostra, di portata senza eguali fino ad ora, gode, poi, di capolavori provenienti dalle collezioni dei più importanti musei nazionali ed internazionali.

Il percorso espositivo prende le mosse da un’idea originale, partendo dal 6 aprile 1520, giorno della morte di Raffaello, per percorrere a ritroso l’attività creativa del maestro del Rinascimento, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino alle radici urbinati. Un vero e proprio flash-back che parte da una spettacolare riproduzione a grandezza naturale della sua monumentale tomba al Pantheon. Particolare attenzione è posta agli undici anni che Raffaello trascorse a Roma, dal 1509 al 1520, gli anni della sua massima tensione creativa sotto il pontificato di Leone X. 


Ritratto di Leone X
olio su tela, 1518
La perfezione e l’armonia della sua arte hanno assimilato la lezione dell’antico e del linguaggio classico che solo a Roma poteva essere appresa a tuttotondo. ll percorso espositivo, quindi, non si limiterà alla presentazione dei soli capolavori pittorici, ma coinvolgerà l’intera attività progettuale e lavorativa dell’artista, che negli anni del soggiorno romano, fino alla sua morte, ricoprì diversi incarichi per il governo pontificio, tra cui studiare e conservare le vestigia urbane di Roma antica e sovrintendere al grandioso cantiere della basilica di San Pietro.

A cinquecento anni dalla sua scomparsa, la mostra racconta la storia del percorso artistico e creativo di Raffaello, modello imprescindibile per la cultura figurativa occidentale. Nonostante il suo breve percorso di vita, le sue opere e le sue idee hanno cambiato per sempre la storia delle arti, incoronandolo come genio universale.


Autoritratto, 1504-1506
TIP: per poter accedere alla mostra è necessario acquistare on-line i biglietti sul sito delle Scuderie del Quirinale; la visita all’interno sarà regolata dal suono di una campanella (cinque minuti per ogni sala) e si verrà accompagnati nell’intero percorso. Potrebbe sembrare tutt’altro che rilassante o piacevole, ma vi assicuro che la fruizione della mostra è molto semplice, in totale sicurezza e, soprattutto, non si perde il piacere di godere dei capalavori di Raffaello.


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