Mettete una bella giornata di sole e il desiderio di trascorrere qualche ora tra arte e natura, senza macinare troppi chilometri in macchina: ho la meta perfetta per voi, Capodimonte!
Capodimonte, in provincia di Viterbo, è tra i borghi più piccoli che si affacciano sul Lago di Bolsena, ma anche tra i più caratteristici, vista la sua particolare posizione, adagiata su di un promontorio che si allunga sulla parte meridionale dello specchio lacustre.
TIP: da Roma si raggiunge in circa un’ora e mezza (120 km).
Camminare per i vicoli del centro storico medievale vi regalerà degli splendidi scorci.
La Rocca Farnese vista dal porticciolo di Capodimonte foto di Martina |
Il profilo del borgo è dominato dalla possente Rocca Farnese, voluta dal Cardinale Albornoz e originariamente usata per imprigionare gli eretici. Rimase inalterata nelle sue forme fino al 1510, quando Antonio da Sangallo il Giovane, per volere della famiglia Farnese, la trasformò in una dimora dalle caratteristiche più gentilizie, soprattutto per rispondere alle esigenze del futuro papa Paolo III.
A pochi passi da qui, la Collegiata di Santa Maria Assunta conserva alcuni pregevoli stucchi attribuiti al Vignola. Continuando a passeggiare, si incontrano molti palazzi di famiglie nobili, tra cui spiccano Palazzo Borghese, oggi sede del Comune, e Palazzo Poniatowski, detto anche “Palazzaccio”.
L'isola Bisentina vista dal colombario romano foto di Martina |
Dai belvedere che si aprono nel borgo, non vi sfuggiranno due isole che dominano l’orizzonte del lago: l’isola Bisentina e l’isola Martana. L’isola Bisentina è la più grande tra le due isole del lago di Bolsena e le sue origini sono legate ad una leggenda etrusca, secondo la quale questa celerebbe l’ingresso al regno sotterraneo di Agarthi. La vicina isola Martana, più piccola, avrebbe accolto le spoglie di Santa Cristina perchè non cadessero nelle mani dei barbari durante le invasioni. Completamente disabitata, oggi è proprietà privata.
TIP: entrambe le isole sono raggiungibili e circumnavigabili tramite piccole imbarcazioni che partono sia dal porticciolo di Capodimonte che dal porto di Bolsena.
Se volete scoprire le origini della fiorente Vesentum, però, dovrete andare sul promontorio di Bisenzio, circa 4 km ad ovest di Capodimonte.
TIP: il promontorio fu abitato sin dall’età Villanoviana, dando, poi, origine alla fiorente città etrusca, citata da Plinio il Vecchio tra le più importanti e floride dell’Etruria Meridionale. Tra il V e il IV secolo a.C. raggiunse il suo massimo splendore grazie all’altissimo livello raggiunto nella lavorazione del bronzo. Con l’arrivo dei Romani, la città, già dilaniata da lotte intestine, venne trasformata in municipio (inizi del III secolo a.C.). Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Bisenzio e il suo comprensorio diventeranno preda delle invasioni longobarde e delle scorribande dei Saraceni, avviandosi ad un lento ed inesorabile oblio.
Una diramazione del colombario romano sul monte Bisenzio foto di Martina |
Oggi il Monte Bisenzio si presenta come un luogo selvaggio, dove la natura si è riappropriata dei suoi spazi con una fitta lecceta che domina il lago di Bolsena, alternata a rigogliosi oliveti. Il fiorente periodo etrusco di Bisenzio è tutt’oggi testimoniato dai resti delle numerose necropoli costruite in prossimità dell’abitato. Ma è raggiungendo la cima del promontorio che si possono vedere le rovine dell’antica Vesentum.
TIP: da Capodimonte si segue la strada diretta a Valentano per circa 4 km. Al bivio sulla destra si imbocca la stretta strada asfaltata che sale verso il promontorio fino alla chiesetta di Sant’Agapito. Trovato un parcheggio per l’auto (impresa ardua!), si percorre a piedi la stradina sterrata che inizia di fronte alla chiesetta.
Dalla cima del promontorio la vista spazia sul lago ed ogni angolo è da fotografare!
Lasciandosi guidare dalle staccionate di legno, si scende tra i lecci allo splendido colombario romano, perfettamente conservato, scavato nella roccia a picco sul lago. Bisogna fare un po’ di attenzione, una volta entrati, per la mancanza di protezioni! Il fitto reticolo di nicchie sui due rami della grotta principale venne usato per l’allevamento dei colombi. Dall’apertura principale godrete di una magnifica vista sull’isola Bisentina che prende il nome proprio dal promontorio.
La conclusione perfetta della giornata? Una passeggiata sul lungolago di Capodimonte in compagnia di uno spritz!
Il lungolago di Capodimonte foto di Martina |
Fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuta l’escursione sul Monte Bisenzio, io l’ho trovata entusiasmante!
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