In una città dalla storia millenaria come Roma, ci può essere spazio per l’arte contemporanea?
La risposta è sì, e il
MAXXI, ossia il Museo delle Arti del XXI secolo, ne è la dimostrazione.
In via Guido Reni, nel
moderno quartiere Flaminio, l’archistar Zaha Hadid ha dato vita ad un complesso
dalle imponenti forme, che ospita tutti i linguaggi della creatività
contemporanea: dall’arte all’architettura, dalla fotografia al design.
TIP: il quartiere Flaminio
venne progettato in seguito al piano regolatore del 1909. Via Guido Reni nacque
nel 1913 come arteria principale del quartiere; oggi detiene il primato di polo
culturale, visto che lungo di essa, oltre al MAXXI, si trova anche l’Auditorium
Parco della Musica, progettato da Renzo Piano.
Il museo delle arti del
Novecento venne inaugurato nel 2010 e da allora vi si sono susseguite grandi
mostre che hanno lasciato il segno. Esiste, poi, una collezione permanente (ad
ingresso gratuito dal martedì al giovedì) di opere di grandi maestri, come
William Kentridge, Anish Kapoor e Gabriele Basilico, e un archivio di
architettura con disegni, schizzi e progetti di nomi altisonanti come Carlo
Scarpa e Pierluigi Nervi. Durante i mesi di lockdown, il museo ha dato vita al
palinsesto online #liberidiuscireconilpensiero , per alleggerire il fardello
della quarantena. La risposta è stata talmente positiva che, d’ora in poi, il
MAXXI virtuale sarà una delle forme del MAXXI reale.
Il MAXXI foto di Martina |
Altro pezzo forte del
quartiere è l’Auditorium Parco della Musica. I tre grandi gusci progettati da
Renzo Piano ospitano grandi sale per concerti dall’acustica perfetta. Ma le
sorprese non finiscono qui, visto che al suo interno sono ospitati ben tre
musei.
Il Museo Archeologico ospita
i resti della villa romana, rinvenuti durante gli scavi del cantiere. Ci
troviamo di fronte ad una fattoria di età arcaica appartenuta ad un
contadino-soldato, sulla quale nacque una maestosa villa patrizia.
Il Museo Aristaios espone la
collezione del maestro Giuseppe Sinopoli, con ceramiche di epoca minoica, opere
d’arte provenienti dalla Magna Grecia, e vasellame in bronzo etrusco.
Il Museo degli Strumenti
Musicali di Santa Cecilia, infine, espone oltre cinquecento tra strumenti,
accessori ed oggetti che testimoniano diverse culture musicali.
TIP: nel Foyer
dell’auditorium, l’installazione permanente di Maurizio Nannucci Sound Corner è
un vero e proprio angolo del suono con una programmazione periodica mensile di
artisti sempre diversi.
Il cuore del quartiere
nasconde una chicca che in pochi conoscono: la cosiddetta Piccola Londra.
Ne avete mai sentito
parlare?
La Piccola Londra foto di Martina |
Tra viale del Vignola e via Flaminia c’è una caratteristica via pedonale pavimentata da sanpietrini, il cui accesso avviene tramite due cancelli in ferro. Questa strada privata in perfetto stile british, con villette dalle facciate variopinte, rientra in un chiaro progetto urbanistico.
Nel 1909 era sindaco di Roma
l’anglo-italiano Ernesto Nathan, il quale aveva il desiderio di portare Roma
agli stessi livelli delle altre capitali europee. Fece, così, approvare un
piano regolatore che prevedeva costruzioni non più alte di 24 metri, con
villette di massimo due piani, tutte con cancelletti in ferro. Il progetto,
tuttavia, non è andato oltre questa deliziosa strada, realizzata
dall’architetto Quadrio Pirani, oggi scelta come set per pubblicità e film.
Il nostro tour del quartiere
non può che concludersi attraversando il Ponte della Musica, che collega il
quartiere Flaminio con il Foro Italico. Il ponte ciclo-pedonale venne
inaugurato nel 2011: l’opera è in acciaio e cemento armato e presenta una
struttura ad arco, lunga 190 metri e larga da 14 a 22 metri. I due archi
laterali, inclinati verso il fiume, dividono le due zone laterali, pavimentate
con travi di legno, da una zona centrale asfaltata.
Il Ponte della Musica
foto di L. Frabotta
Chi l’avrebbe mai detto che
a Roma c’è anche così tanta modernità?!
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