Il Pigneto è una delle borgate di Roma, racchiusa tra la via Prenestina e la via Casilina.
È il quartiere neorealista per eccellenza, descritto da Pasolini come “la corona di spine che cinge la città di Dio”, set di pellicole pietre miliari nella storia del cinema, come "Roma città aperta" di Roberto Rossellini e "Accattone", dello stesso Pasolini.
"Io so i nomi", Omino71 foto di Martina |
Nato come città giardino intorno al 1870 e caratterizzato da villini e stradine immerse nella tranquillità, dagli anni Cinquanta il volto del Pigneto è cambiato molto grazie ad una rinascita artistica e culturale che l’ha reso un quartiere giovane, con ateliers di artisti emergenti e locali alla moda. Ma il suo dedalo di strade saprà ancora raccontarvi il passato operaio e proletario.
TIP: storicamente, il Pigneto è stato molto attivo nella lotta antifascista. Nelle sue basse casette hanno vissuto militanti della Resistenza romana, oggi commemorati con targhe a ricordo del loro sacrificio.
"L'occhio di Pasolini", Maupal foto di Martina |
Il cuore della borgata è la sua isola pedonale, famosa di giorno per il colorato mercato rionale, e di sera per i ristoranti etnici e la vita notturna.
Diversi street artist hanno scelto il Pigneto per i loro studi, facendolo, così, diventare uno dei principali quartieri della street art romana.
Pasolini è stata una delle figure centrali nella storia del Pigneto e a lui, infatti, sono dedicati la maggior parte dei murales. Lungo via Fanfulla da Lodi, proprio dove ha girato molte scene de "L’ Accattone", si trovano i tre più conosciuti, realizzati in occasione del 40° anniversario della morte dell’artista. Raffigurano i tre diversi aspetti della sua vita: il Pasolini regista, il Pasolini poeta e il Pasolini giornalista.
Mr Klevra, street artist romano dall’inconfondibile tocco bizantino, ha immortalato l’attrice Margherita Caruso in un primo piano tratto dal film "Il Vangelo secondo Matteo" (1964): la “Piccola Maria” è stata dipinta secondo i canoni dell’arte bizantina del XIII secolo, inserendo anche dettagli realistici.
"Piccola Maria", Mr Klevra foto di Martina |
Maupal, altro famoso street artist romano, si è ispirato ad una poesia pasoliniana per il suo “Occhio di Pasolini”: bisogna avere occhi che continuino a guardare per evitare che la bellezza cessi di esistere.
“Io so i nomi” è il mural di
Omino71 nel quale il supereroe Pasolini combatte contro il sistema politico.
Poco distante, il Bar Necci è un altro luogo del quartiere legato a Pasolini: ai suoi tavolini, infatti, l’artista trascorreva le sue giornate insieme ai “ragazzi di vita” durante le riprese del suo film.
Addentrandosi e girovagando per la borgata, si scopriranno tanti altri murales, legati ai più svariati temi, tra cui vi colpirà particolarmente “Intersection”, sulla facciata di un palazzo in via Fortebraccio. Il milanese 2501, alias Jacopo Ceccarelli, celebra l’atto di dipingere in una colossale composizione dal forte rigorismo geometrico.
"Intersection", 2501 foto di Martina |
Se siete arrivati fin qui, vi consiglio di prolungare la vostra passeggiata fino alla vicina Tor Pignattara, altra borgata colorata dalle opere di street art!
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