Il nuovo spazio espositivo dei Musei Capitolini, Villa Caffarelli, ospita più di 90 capolavori della collezione Torlonia di sculture antiche. Fino al 29 Giugno è possibile ammirare statue che, altrimenti, sarebbero sottratte al grande pubblico: è un’occasione davvero unica!
Garmanico, statua in bronzo foto di Martina |
Sono stati scelti i pezzi più rappresentativi del Museo Torlonia, fondato dal Principe Alessandro Torlonia nel 1875. Questo, ospitato fino agli anni Settanta del Novecento nel palazzo di famiglia in via della Lungara a Roma, comprendeva 620 sculture provenienti in parte da scavi e in parte da collezioni più antiche. Questo “immenso tesoro di erudizione e arte” confluì in un imponente Catalogo (quello del 1884-85 è qui in mostra) nel quale erano riprodotte tutte le 620 fotografie delle sculture antiche.
La
prima sala del percorso espositivo evoca proprio il Museo Torlonia con alcuni
significativi pezzi: l’unico bronzo della raccolta, un Germanico scavato nel
1874, la Fanciulla di Vulci, il Vecchio di Otricoli e venti busti della
galleria di ritratti imperiali, ordinati secondo la linea cronologica dei
personaggi rappresentati.
Venti busti di età imperiale foto di Martina |
La Collezione Torlonia si è formata, nel corso del tempo, sia tramite scavi promossi dai membri della famiglia, che attraverso acquisizioni.
Per
quanto riguarda gli scavi, Giovanni Raimondo Torlonia e il figlio Alessandro
(fondatore del Museo), condussero un’intensa attività nei loro possedimenti
intorno a Roma: le tenute della Caffarella e di Roma Vecchia, le Ville dei
Quintili, dei Sette Bassi e di Massenzio. Nel corso dell’Ottocento, gli scavi
Torlonia si estesero anche lungo la via Appia e la via Latina. Proprio dalla
Villa dei Sette Bassi provengono le due statue di un Satiro e di una Ninfa che
formano lo splendido gruppo ellenistico, conosciuto con il nome moderno di
Invito alla danza.
Il gruppo ellenistico Invito alla danza foto di Martina |
Per quanto concerne gli acquisti, molte delle sculture che facevano parte del Museo Torlonia provengono da due importanti raccolte formatesi nel XVIII secolo: quella di Villa Albani e quella del celebre scultore Cavaceppi. Giovanni Torlonia compró all’asta nel 1800 tutti i marmi che Cavaceppi aveva raccolto e lasciato in eredità all’Accademia di San Luca.
La
Tazza con Fatiche di Ercole proviene dalla collezione di Villa Albani ed è uno
dei pezzi più interessanti della mostra. In marmo pentelico, la tazza risale
alla metà del I secolo a.C.; il piede moderno è in granito orientale e consente
di farla ruotare.
TIP:
Villa Albani venne costruita a partire dal 1747 dal Cardinale Alessandro Albani
per ospitare la sua straordinaria collezione di sculture, acquisita da
Alessandro Torlonia nel 1866.
Altra
collezione che entrò in possesso dei Torlonia fu quella del marchese Vincenzo
Giustiniani, grande conoscitore d’arte. Contro la sua volontà, la raccolta
d’arte venne dispersa: il nucleo più consistente venne acquistato da Giovanni
Torlonia nel 1816. Il Museo Torlonia si presentava, quindi, come una collezione
di collezioni.
La Tazza Torlonia foto di Martina |
Il percorso espositivo si conclude con un pezzo molto prestigioso: la Tazza Torlonia. Documentata sin dal 1480 in una chiesa di Trastevere, venne, in seguito, trasferita nel giardino della villa del Cardinale Cesi e, infine, a Villa Albani. Questa pregevole opera era allestita come vasca da fontana, con un Sileno versante da un otre.
La
mostra si conclude nell’Esedra dei Musei Capitolini, dove sono stati raccolti
per l’occasione le statue di bronzo che papa Sisto IV donò al Popolo Romano nel
1471. Si può ammirare, per la prima volta, la colossale mano di Costantino
ricomposta con il frammento proveniente dal Louvre.
INFO
PRATICHE
Fino
al 26/09 a Villa Caffarelli, costo del biglietto 13€ intero/ 11€ ridotto.
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