Paesaggio Culturale Patrimonio dell’UNESCO
Colline sinuose sormontate da borghi medievali, campi di grano e file di cipressi: questo è il tipico paesaggio che si ammira alle propaggini meridionali della Toscana.
Lo scenario che ci regala la
Val d’Orcia è talmente struggente da essere stato inserito dall’UNESCO nel 2004
nella lista Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’eccellente conservazione del
paesaggio, che tanto ispirò i pittori della Scuola Senese.
I cipressi della Val d'Orcia foto di Martina |
TIP: in tempi più recenti, questo mosaico paesaggistico ha colpito molti registi che hanno scelto di girare proprio qui le loro pellicole. Una fra tutte? Il Gladiatore di Ridley Scott: la scena dei cipressi e dei campi di grano accarezzati da Massimo Decimo Meridio é tra le più iconiche del film ed è stata girata a pochi chilometri da Pienza, nella zona di Terrapille.
INFO PRATICHE
La Val d’Orcia è un
territorio molto esteso che comprende 5 borghi. Se lo vuoi girare in lungo e in
largo, avrai bisogno di almeno 5 giorni. L’itinerario che ti propongo è una
full immersion di due giorni da fare rigorosamente in macchina, non solo perché
i collegamenti con il trasporto pubblico sono quasi inesistenti, ma perché così
avrai la libertà di fermarti ovunque tu voglia: i panorami sono spettacolari!
Pronto per iniziare?
DAY 1
Prima tappa del nostro
weekend è il borgo di Radicofani (circa 180 km da Roma), ultima stazione della
via Francigena in Toscana.
TIP: il paese è legato alla figura del “brigante-gentiluomo” Ghino di Tacco, figlio del Conte Di Ugolino. Partendo dalla Rocca, sua splendida dimora, si dedicava a derubare i nobili della Repubblica di Siena per donare la refurtiva ai bisognosi del borgo. Una piazza è dedicata a questo particolare personaggio!
La Tavola Robbiana foto di Martina |
Radicofani è famosa per la scenografica Rocca medievale che la domina dall’alto. Una volta lasciata l’auto nei tanti parcheggi al di fuori del centro storico, varcare una delle porte dell’antico borgo equivarrà a tornare indietro nel tempo!
Il borgo è stato insignito della Bandiera Arancione del Touring Club perchè custodisce molte pregevoli vestigia del suo passato medievale, a partire dalla chiesa romanica del XIII secolo dedicata a San Pietro. La vicina chiesa di Sant’Agata conserva la splendida Tavola Robbiana, realizzata nel 1500 dai Della Robbia: un vero capolavoro! Prima della salita alla Rocca (circa 20 minuti), passeggiate per l’antico quartiere ebraico: non ve ne pentirete!
Cazzoncelli all'aglione foto di Martina |
TIP: per un pranzo veloce
con le specialità tipiche e i prodotti locali, sedetevi Al Tocco, locale che si
trova sulla piazza principale. I tavoli esterni danno sul belvedere, da cui si
può ammirare il panorama della Val d’Orcia. Specialità della casa: cazzoncelli
all’aglione, tipico formato di pasta della zona condito con un sugo fatto con
il cuore dell’aglio!
Seconda tappa della giornata è la piccola frazione Bagni San Filippo (12 km), rinomata per le cascatelle di acqua termale.
Lasciata la macchina nei
numerosi parcheggi lungo la strada, si accede ad un sentiero che corre lungo il
fiume e che passa in rassegna formazioni calcaree, cascate e piccole piscine di
acqua calda.
Balena Bianca foto di Martina |
La formazione più
impressionante di calcio si è guadagnata il soprannome di Balena Bianca per la
sua somiglianza con una bocca di balena. Qui l'acqua calda delle sorgenti
termali (sgorga a 48°) si incontra con quella fredda del fiume, dando alla
roccia un aspetto bianco-blu che contrasta profondamente con il verde del
bosco. Continuando a camminare, si raggiungono le piscine che formano il
complesso del Fosso Bianco.
I laghetti e le numerose
cascate fumanti sono una vera e propria spa gratuita a cielo aperto!
La suggestiva Abbazia di Sant’Antimo (26 km) è l’ultima tappa della giornata; in stile romanico, sorge in una valle isolata poco al di sotto del paese di Castelnuovo dell’Abate. Secondo la leggenda, fu Carlo Magno a fondare il monastero nel 781. L’esterno in travertino è lineare nella sua austera semplicità, eccezion fatta per le sculture in pietra raffiguranti animali fantastici (apr-ott 10-19). Non perderti la farmacia: attraverserai un chiostro incantevole!
L'Abbazia di Sant'Antimo foto di Martina |
È giunta l’ora di andare in albergo: ho scelto di alloggiare ad Abbadia San Salvatore (29 km) perchè qui si trova un’antichissima abbazia fondata dal duca longobardo Ratchis.
TIP: leggenda narra che sorse nel luogo dove il duca vide un’apparizione di Gesù. Con una piccola offerta si scende nella cripta longobarda risalente all’VIII secolo: sbalorditiva!
L’hotel Bocca di Bacco si trova proprio a due passi dall’abbazia: camere pulite, confortevoli e ad un prezzo eccezionale (50€ la matrimoniale con colazione inclusa e tassa di soggiorno).
DAY 2
Tutto è pronto per una giornata intensa e per macinare qualche altro chilometro!
Da Abbadia San Salvatore, i primi 30 km ci portano a Bagno Vignoni, piccolo borgo famoso per le acque termali, conosciute sin dall’epoca romana. L’attrazione principale è una vasca di acqua sulfurea calda, a 49° C, che si trova nella piazza centrale. Lunga 49 metri ed ampia 29, è costruita esattamente sopra la fonte di acqua termale, incorniciata dal rinascimentale Portico di Santa Caterina.
Bagno Vignoni foto di Martina |
Solo 6 km e si raggiunge San
Quirico d’Orcia, una suggestiva cittadina medievale fortificata che, un tempo,
era una delle soste dei pellegrini che affrontavano la via Francigena tra
Canterbury e Roma.
Oggi, passeggiando per le sue silenziose strade, si rimane colpiti dall’elegante Collegiata, in stile romanico, e dagli Horti Leononi, splendidi giardini all’italiana creati intorno al 1580.
TIP: se hai voglia di un buon pranzo, ti consiglio la Trattoria Toscana Al Vecchio Forno, in pieno centro. Qui la cucina abbina la tradizione dei migliori prodotti del territorio e la riscoperta dei sapori di un tempo.
Boschetto di cipressi di San Quirico d'Orcia foto di Martina |
Una piccola deviazione di
qualche chilometro fuori San Quirico è d’obbligo per poter vedere il
famosissimo boschetto di cipressi su una collinetta che domina un tratto della
via Cassia, simbolo dell’intera Val d’Orcia.
TIP: Ma perché proprio i cipressi? La loro presenza in Toscana risale a molti secoli prima di Cristo, quando furono importati dall’Asia. Il cipresso è stata una pianta molto ritratta da pittori e artisti, diventata elemento caratteristico delle strade, dei confini di proprietà, dei poderi e delle colline dell’intera zona.
Cappella della Madonna di Vitaleta foto di Martina |
Il percorso in auto per arrivare a Pienza (10 km), ultima tappa di questo intenso tour, è uno dei più belli, con magnifiche vedute su verdi campi, punteggiati da fattorie in pietra e da file di slanciati cipressi.
Prima di raggiungere il
borgo rinascimentale, un’altra sosta lungo la strada ci porta all’altro simbolo
della Val d’Orcia: la Cappella della Madonna di Vitaleta.
Questa piccola cappella, incorniciata tra due filari di cipressi, per quanto piccola e sperduta tra i campi della Val d’Orcia, è diventata la protagonista di uno dei paesaggi più conosciuti al mondo!
TIP: alla cappelletta si
arriva con una camminata di circa un quarto d’ora perché bisogna lasciare la
macchina lungo la strada sterrata.
Eccoci a Pienza, una delle località più famose della Val d’Orcia perché il suo centro storico è rimasto quasi immutato dal Quattrocento, quando papa Pio II lo fece costruire. Pio II, infatti, volle lasciare una traccia indelebile nella storia realizzando la “città perfetta”, tanto cara agli umanisti. Come architetto incaricò Bernardo Gambarelli, detto il Rossellino, che trasformò Pienza nella città ideale, magnifica opera giunta fino a noi.
Centro storico di Pienza foto di Martina |
TIP: Puoi lasciare la
macchina in uno dei tanti parcheggi (a pagamento) che si incontrano poco fuori
il centro storico.
Suo cuore pulsante è piazza
Pio II, dove sorge l’imponente Duomo fiancheggiato da due palazzi
rinascimentali: Palazzo Piccolomini, antica residenza papale, e il Palazzo
Vescovile, sede del Museo Diocesano.
Da non perdere il giro esterno delle mura: ti regalerà dei panorami indimenticabili!
Che ne dici, ti è piaciuto questo tour? Fammi sapere nei commenti se ti è stato utile!
Sintetica ma chiara ed esauriente la descrizione di questo tour in Val d'Orcia per un week-end che coniuga arte, natura e storia antica. Ottimo!
RispondiEliminaGrazie mille Reporter, spero che ti sia d'ispirazione per il tuo prossimo week end fuori porta!
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