L’EX MANICOMIO DI SANTA MARIA DELLA PIETÀ E LA STREET ART

Una passeggiata tra gli ex padiglioni riconvertiti in parco pubblico


Periferia nord di Roma: il parco del Santa Maria della Pietà si estende per oltre 40 ettari; gli edifici dell’ex manicomio, incorniciati da altissimi pini, si destano dal loro stato di abbandono e decadenza grazie ad un circuito di più di 30 murales.

Ma andiamo con ordine.

Ingresso al Santa Maria della Pietà
foto di Martina



#UNPÓDISTORIA

Nel 1907 nasce il manicomio del Santa Maria della Pietà, sulla collina di Monte Mario. Il progetto iniziale, inaugurato da re Vittorio Emanuele III nel 1914, prevedeva 1000 posti letto, divenuti nel 1936 più di 2600. La sua caratteristica era di essere una vera e propria “città”, costituita da padiglioni immersi nel verde, in un parco che arrivò a sfiorare i 130 ettari d’estensione. Il manicomio rimase in funzione fino al 2000, quando la legge Basaglia diede nuova dignità ai malati, chiudendo queste strutture in cui i ricoverati erano isolati e ghettizzati piuttosto che assistiti.

È in questo contesto, pregno di significato sociale, che nel 2015 nasce il progetto di urban art “Caleidoscopio”, appoggiato a titolo gratuito dagli street artist di Muracci Nostri e supportato dalla ASL Roma E. Per oltre tre mesi ventotto artisti internazionali hanno riconvertito i muri, carichi di dolore e sofferenza, degli ex padiglioni in magnifiche opere d’arte, liberando la pineta dal suo opprimente passato e donandola alla comunità con una nuova veste di consapevolezza.

 

Foto di Martina

Tramite la sensibilità degli street artist, i murales raccontano le storie di chi ha vissuto in questi padiglioni con rimandi ai grandi del passato: Goya, Schifano, Einstein, Bacon e tanti altri.

Non c’è un vero e proprio percorso all’interno del parco, ma semplicemente passeggiando potrete andare alla scoperta di queste magnifiche opere d’arte, che ci fanno capire come dovesse essere il mondo visto attraverso gli occhi dei malati.

 

Se avete tempo, all’interno del padiglione 6 è stato inaugurato nel 2000, con la chiusura definitiva del manicomio, il Museo della Mente, che ripercorre la storia del Santa Maria della Pietà. Lo street artist Gomez ha dato vita al mural “Le cose che non si vedono” lungo le pareti dell’intero padiglione, facendo riflettere sulle condizioni di vita  degli internati, troppo spesso considerati soggetti invisibili.

 

"Le cose che non si vedono", Gomez
foto di Martina

Tanti gli street artist che hanno contribuito con le loro opere a far uscire la pineta dal solco della pazzia, favorendo la sua rinascita: Tina Loiodice con “Pensieri di bimba”, Monica Pirone con “Abbracci-ami”, X con “L’onda”, tanto per citarne alcuni.

Ecco il bello della street-art: riappropriarsi di spazi in stato di abbandono, valorizzando il loro passato con uno sguardo al futuro!

 

Se vi trovate in zona, andate al vicino Parco regionale Urbano del Pineto: altri murales vi aspettano!

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