NAPOLI INSOLITA: GUIDA A 3 LUOGHI FUORI DAGLI SCHEMI

È proprio vero che non si conosce mai del tutto una città, neppure quella in cui si vive: ci sono sempre nuovi luoghi da scoprire!

Ormai ho perso il conto di quante volte sono stata a Napoli, eppure ogni volta scopro dei posti magnifici da raccontarti.

Oggi ti porto in tre luoghi insoliti del capoluogo partenopeo, seppur nel bel mezzo dei classici itinerari turistici.

Inizio da una chiesa molto particolare che si trova su via dei Tribunali, una delle arterie più famose del centro storico: la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, nota ai partenopei come la chiesa “de’’e cape ‘e morte”.

Una volta varcata la soglia, ha inizio un vero viaggio nella cultura napoletana, tra arte, fede e, perché no, superstizione. 

Nicchia votiva nella chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio
foto di Martina

Consacrata nel 1638, sorge su due livelli: è quello inferiore ad essere l’epicentro del culto delle “anime pezzentelle”, le anime dei poveri. Tra il XVIII e l’inizio del XIX secolo, infatti, l’ipogeo accolse le spoglie di tanti napoletani che non potevano essere sepolti altrove. I seguaci di questo culto, molto fervido a Napoli, “adottavano” un teschio, pregando per la sua anima affinché potesse subito raggiungere il Paradiso, nella speranza di avere in cambio grazie e benedizioni. Poco dopo l’editto napoleonico che vietava le sepolture all’interno del perimetro urbano, le sepolture cessarono ma le nicchie votive scavate nelle pareti non furono rimosse, tant’è che ancora oggi i fedeli vi si recano in preghiera!

(biglietto d’ingresso 6€)

TIP: tra tutte le anime adottate dal popolo, ce ne è una particolarmente famosa, quella di “Lucia”, il cui teschio è coronato da un diadema; si dice, infatti, che appartenga ad una sposa adolescente vissuta nel XVIII secolo, la cui tragica morte per tubercolosi le valse il titolo di protettrice delle giovani spose.

Mi sposto di qualche centinaia di metri e approdo in via di San Gregorio Armeno, la via dei presepi, altro must per ogni giro di Napoli che si rispetti. Proprio qui c’è un’altra chiesa, celata da un cancello anonimo e da una scalinata in peperino. In realtà è un complesso, costituito dall’omonima chiesa di San Gregorio Armeno e dal Chiostro.

Chiostro della chiesa di San Gregorio Armeno
foto di Martina

TIP: tradizione vuole che venne fondato da un gruppo di monache in fuga dalle persecuzioni dell’VIII secolo a Costantinopoli. Le religiose intitolarono la chiesa al vescovo d’Armenia San Gregorio, di cui portarono le spoglie mortali.

Il chiostro è un vero gioiello: accoglie il visitatore un’originale fontana barocca con maschere, delfini, cavallucci marini e due statue di Gesù e della Samaritana. Alzando gli occhi, vedrai uno splendido scorcio della cupola, ricoperta da maioliche gialle e verdi dal disegno a squame, tipico dell’architettura napoletana del XVI e XVII secolo. Passeggiando per i corridoi ti puoi affacciare nel Salotto della Badessa, nel refettorio delle monache e nella Cappella di Santa Maria dell’Idria, unica parte sopravvissuta del convento medievale. Non dimenticarti di salire al Coro delle Monache, la sontuosa cantoria affacciata sulla navata e sull’altare della chiesa, sfarzosamente barocca.

(biglietto d’ingresso 4€)

Il Battistero di San Giovanni In Fonte
foto di Martina

E ora mi dirigo al Duomo, sí, hai letto bene: al Duomo. Ma come può essere un luogo insolito? Non tutti sanno che qui si conserva il più antico Battistero dell’Europa occidentale. Lungo la navata sinistra, si accede alla Basilica di Santa Restituta, costruita nel IV secolo ma rifatta quasi del tutto all’indomani del terremoto del 1688. Da questo punto si entra nel Battistero di San Giovanni in Fonte, impreziosito da sfavillanti mosaici del IV secolo che non hanno nulla da invidiare ai più famosi mosaici ravennati!

(biglietto d’ingresso 2€)


TI CONSIGLIO UN RISTORANTE

Potrei mai lasciarti senza un buon posticino dove andare a mangiare? Certo che no!

Pizzeria Napoli Centro
foto di Martina

Ti consiglio la pizzeria Napoli Centro, altro indirizzo scoperto grazie ad un napoletano doc. La margherita è veramente eccezionale perché, come mi ha confidato il pizzaiolo, “è fatta da napoletani per i napoletani”!

Via Miroballo al Pendino 29


Per continuare il giro di Napoli, qui trovi un bell’itinerario, mentre se sei affamato, qui trovi tanti indirizzi che fanno al caso tuo.

Ti aspetto nei commenti!

 

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