Un viaggio nella personalità del pittore della metafisica
Al numero 31 di piazza di
Spagna, dietro ad un anonimo portone, si nasconde l’ultima dimora di Giorgio de
Chirico, l’artista che dette vita alla pittura metafisica.
Vi si stabilì nel 1948,
all’età di sessant’anni, dopo una vita di spostamenti tra diverse città europee
e una lunga permanenza a New York; qui vivrà e lavorerà per gli ultimi
trent’anni della sua vita.
Ingresso alla casa museo di Giorgio de Chirico Foto di Martina |
TIP
La casa-museo è aperta il lunedì, il giovedì, il venerdì e il sabato; la visita si prenota direttamente dal sito (ingresso 8€) e dura circa un’ora.
Pronto ad entrare?
L’appartamento si trova
all’interno del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni ed è costituito da una
parte abitativa, dallo studio e da una terrazza. De Chirico visse qui insieme
alla seconda moglie, Isabella Pakzswer Far, che continuò ad abitarvi fino al
1990, anno della sua scomparsa.
La sua posizione nel cuore
di Roma, nel centro artistico della città con gli ateliers di Via Margutta e
Via del Babuino, lo storico Caffè Greco in Via Condotti e l’affascinante
scenario di Trinità dei Monti, fu il luogo ideale per l’artista dove stabilirsi
e continuare a lavorare.
Uno dei saloni della casa museo Foto di Martina |
I sontuosi ambienti del piano principale ricordano i grandi saloni seicenteschi, con tende damascate color rosso, argenti, putti in legno, tavolini di marmo e poltroncine stile Luigi XVI. Concepita come una suntuosa living gallery, questa era la parte più vitale della casa, luogo di incontri e ricevimenti. Dipinti e sculture sono esposti con l’obiettivo di far conoscere al pubblico i diversi soggetti e temi elaborati da de Chirico. Si passa da una selezione di opere degli anni ’40 e ’50, al particolare corpus delle “Vite silenti”, alla produzione pittorica degli ultimi dieci anni della sua carriera, il periodo cosiddetto “neometafisico”. Le sculture in bronzo, poi dorato o argentato, sono presenze silenziose disseminate nei vari ambienti e raccontano i miti classici reinterpretati secondo l’immaginario dechirichiano.
Casa museo di Giorgio de Chirico Foto di Martina |
Salendo le scale che conducono al secondo piano, arriviamo negli ambienti più intimi della casa: le stanze da letto e lo studio dell’artista. Quest’ultimo è stato riallestito nel modo più vicino possibile a quello esistente quando ci lavorava il maestro. È senza dubbio il luogo più suggestivo della casa: la luce che filtra dall’ampia apertura del soffitto si posa sul cavalletto e sui numerosi oggetti del mestiere lasciati lì, come pronti per il prossimo lavoro.
Grazie al lascito di Isabella Far, la Casa Museo di Giorgio de Chirico è stata aperta al pubblico il 20 novembre 1998, anniversario ventennale della scomparsa dell’artista.
È
un’occasione unica di avvicinarsi al mondo privato e quotidiano di de Chirico e
di accedere al suo originale immaginario artistico: da non perdere!
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