Pitigliano è uno dei borghi più suggestivi della Maremma, arroccato sopra un possente sperone di tufo a strapiombo sulla valle sottostante, caratteristica che gli è valsa l’appellativo di “città del tufo”.
Il borgo di Pitigliano
foto di Martina
#LAPICCOLAGERUSALEMME
Questo è l’altro soprannome
con cui è noto; a partire dal XVI secolo, infatti, divenne centro di una grande
comunità ebraica che vi trovò rifugio dopo essere stata cacciata dal vicino
Stato Pontificio.
Sono molti i parcheggi
(soprattutto a pagamento, 6€ il giornaliero) nei quali si può lasciare l’auto
ed andare alla scoperta della cittadella, il cui principale accesso è
sormontato dallo stemma della famiglia Orsini.
#UNPÓDISTORIA
Intorno all’anno Mille, la famiglia Aldobrandeschi fece di Pitigliano un importante
borgo fortificato; per matrimonio, passò nei possedimenti della famiglia
Orsini, alla quale si deve un forte sviluppo edilizio.
Varcato l’accesso al centro
storico, appaiono in tutta la loro imponenza il possente Palazzo Orsini, reso
più armonioso nelle forme dall’intervento di Antonio Sangallo il Giovane e di
Baldassarre Peruzzi, e le arcate dell’Acquedotto Mediceo (1636-39) che
permettono di affacciarsi sullo strapiombo tufaceo e ammirare la campagna
circostante.
Le arcate dell'Acquedotto Mediceo
foto di Martina
Il reticolo di strade del borgo è costituito da tre corsi paralleli intersecati da tantissimi vicoli molto suggestivi, con affacci panoramici.
Il cuore di Pitigliano è la
piazza dove si erge il Duomo intitolato ai Santi Pietro e Paolo; al fianco
noterai la Torre Campanaria, prima torre civica.
TIP: proprio qui si trova un
ristorantino niente male, Il Ceccottino, che propone una cucina locale che
coniuga la tradizione toscana con quella ebraica, in un mix super gustoso. Le
fettuccine ai funghi porcini sono eccezionali!
Le fettucine ai funghi porcini de Il Ceccottino
foto di Martina
Proprio nella zona retrostante il Duomo, si estende la zona dell’antico ghetto ebraico.
La visita della Piccola
Gerusalemme parte dalla Sinagoga, costruita nel 1598 ma distrutta da una frana
negli anni Sessanta; venne ricostruita nel 1995 grazie all’intervento del
Comune.
Si procede con diversi
ambienti scavati nel tufo e legati alla vita della comunità locale, come il
forno delle azzime, il macello kasher e il bagno rituale.
La Sinagoga di Pitigliano
foto di Martina
TIP: la visita non è permessa di sabato o nelle festività ebraiche; ingresso 5€.
#LOSFRATTO
Sai cos’è? È il dolce tipico di Pitigliano che trae le sue origini da una triste vicenda che subì la comunità ebraica.
Agli inizi del 1600, il Granduca di Toscana emanò un editto
che costringeva gli Ebrei a risiedere nei pressi della sinagoga. In ricordo di
questo “sfratto”, un secolo più tardi nacque questo dolce: una sfoglia sottile
di forma allungata avvolge un ripieno di noci e frutta secca, aromatizzato con
scorze di arancia.
Per concludere la
passeggiata nel borgo, raggiungi la Chiesa di Santa Maria, la più antica di
Pitigliano. L’interno, dalla particolare forma trapezoidale, presenta un’altra
curiosità, la decorazione affrescata a stemmi.
L'interno della Chiesa di Santa Maria
foto di Martina
Ti lascio con un consiglio: se vuoi ammirare una delle vedute più spettacolari sulla “città del tufo”, raggiungi il santuario di Santa Maria delle Grazie, dirimpetto alla cittadella fortificata: mi ringrazierai!
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