Altra tappa imprescindibile di un tour alla scoperta dei tesori Unesco dell’Emilia Romagna è Ferrara.
Ferrara si trova nel cuore
della Pianura Padana, a circa 40 minuti di treno da Bologna (biglietto 4.75€);
è la città perfetta per una gita, visto il suo raccolto centro storico chiuso
al traffico e iscritto nella lista Patrimonio dell’Umanità.
L’imponente Castello Estense
è il suo fulcro; da qui si diparte il groviglio di vie e case del quartiere
medievale che lasciano, mano a mano, spazio ad ampie strade con palazzi dalle
importanti facciate, frutto del riassetto urbanistico voluto dagli Este.
Il Castello Estense foto di Martina |
#UNPÓDISTORIA
La nobile famiglia degli Este nel Rinascimento fece fiorire Ferrara, rendendola un importante polo culturale e artistico.
La costruzione del castello
iniziò nel 1385, divenendo centro della vivace vita di corte alla metà del
Cinquecento; dalla fine del XVI secolo alla metà dell’Ottocento fu la residenza
del legato pontificio. Circondato da un suggestivo fossato pieno d’acqua, oggi
si possono visitare il bel cortile quattrocentesco, le sale riccamente
decorate, la Loggia degli Aranci e le prigioni.
Non perderti il panorama dalla Torre dei Leoni!
Sempre alla famiglia Este
sono legati altri due celebri palazzi cittadini, Palazzo dei Diamanti e Palazzo
Schifanoia.
Palazzo dei Diamanti foto di Martina |
La facciata del Palazzo dei Diamanti è una delle più celebri d’Italia: 8500 blocchi di marmo bianco a forma di punte di diamante creano un effetto ipnotico! Il progetto iniziò nel 1493 ad opera dell’architetto di corte Biagio Rossetti. Nel palazzo è ospitata la Pinacoteca Nazionale con le opere più rappresentative della scuola ferrarese, nata grazie al mecenatismo rinascimentale degli Este.
TIP: il cuore
dell’”addizione erculea”, la straordinaria opera urbanistica realizzata a
partire dal 1492 dall’architetto Biagio Rossetti per volere di Ercole d’Este,
fu Corso Ercole d’Este. Completamente pedonalizzato, mantiene intatta la sua
struttura con palazzi dalle belle facciate, portoni e finestre decorate.
Palazzo Schifanoia fu voluto
da Alberto V d’Este come luogo d’ozio e divertimento dove poter “schivar la
noia”, espressione da cui deriva il suo nome. Fu Borso d’Este, divenuto Duca di
Ferrara, a regalare al palazzo il magnifico Salone dei Mesi, il più grande
ciclo rinascimentale di affreschi pagani in cui viene celebrato il suo buon
governo attraverso la mitologia e l’astrologia. Il salone è lungo 24 metri,
largo 11 e alto 7,5 e per affrescarlo vennero chiamati i principali esponenti
dell’Officina Ferrarese, tra i quali Francesco del Cossa ed Ercole dè Roberti.
Loggia dei Merciai foto di Martina |
Veniamo a quello che è il crocevia della moderna vita ferrarese, piazza delle Erbe. Su di essa si affacciano importanti monumenti cittadini: il Duomo di San Giorgio, il Palazzo della Ragione, la Loggia dei Merciai, dove avevano le loro botteghe i mercanti di stoffe e lana, il campanile incompiuto attribuito a Leon Battista Alberti.
San Giorgio è il patrono di
Ferrara e al di sopra del portale principale della Cattedrale è rappresentato
nell’atto di uccidere il drago. Venne consacrata nel 1135 ed è caratterizzata
da un’armoniosa combinazione di stili. La facciata, ad esempio, è romanica
sotto e gotica sopra, mentre l’interno è barocco!
Alle sue spalle si apre il
vecchio ghetto ebraico. Grazie alla protezione della famiglia estense, a
Ferrara si sviluppò una forte comunità ebraica, a partire dal XIII secolo.
Lungo via Mazzini si trovano ancora gli ingressi a sue antiche sinagoghe, ma è
perdendosi per il groviglio di questi vicoli che si possono incontrare graziosi
edifici.
Farina del mio sacco foto di Martina |
TIP: lo scrittore Giorgio Bassani con il suo romanzo Il giardino dei Finzi Contini ha reso immortale la città e la borghesia ferrarese ebraica degli anni Quaranta.
Se ti è venuta fame, proprio
in questo quartiere trovi Farina del mio sacco, un piccolo locale ideale per
uno spuntino veloce, gustoso e con prodotti del territorio, dove puoi mangiare
piadine di tutti i tipi o, addirittura, comporre la tua!
Non puoi lasciare Ferrara
senza aver passeggiato per via delle Volte, una delle arterie medievali
cittadine meglio conservate. Fino all’inondazione del Po del 1552, questa
strada, grazie ai passaggi coperti a cavalcavia, era il collegamento tra i
depositi delle merci del vicino porto fluviale e le abitazioni dei
commercianti: 2 km che trasudano storia!
Via delle Volte foto di Martina |
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