GIANNI BERENGO GARDIN, “L’OCCHIO COME MESTIERE”

La mostra al MAXXI di Roma

Il MAXXI, museo delle arti del XXI secolo, ospita la mostra monografica di uno dei grandi maestri della fotografia in bianco e nero, Gianni Berengo Gardin.

Il particolare percorso di visita si snoda come se il visitatore seguisse la corrente in uno dei canali di Venezia, città amata dal fotografo originario di Santa Margherita Ligure. 

Mostra di Gianni Berengo Gardin al MAXXI
foto di Martina

Sono oltre 200 le foto esposte: gli scatti più iconici e celebri sono accostati ad alcuni meno noti ed altri totalmente inediti. Il suo lavoro ha sempre avuto come focus l’uomo e il suo spazio sociale, indagati attraverso il reportage e l’indagine sociale. L’arco temporale proposto nella mostra monografica è molto ampio, va dal dopoguerra ai giorni nostri, così come molteplici sono le città e le situazioni indagate attraverso le trasformazioni sociali: dai piccoli borghi rurali alle grandi città, dagli ospedali psichiatrici ai campi Rom, dalla vita quotidiana alla Milano dell’industria, degli intellettuali e delle lotte operaie.

Il titolo “L’occhio come mestiere” riprende il celebre libro del 1970, curato da Cesare Colombo, che raccoglieva un’antologia di immagini del maestro e testimoniava l’importanza del suo sguardo, del suo metodo e del suo mestiere. Sono 70 gli anni che ha dedicato alla fotografia, con un approccio narrativo e non meramente descrittivo, intendendola come documento e come strumento attraverso il quale guardare la realtà. Il punto di partenza è Venezia, che Berengo Gardin ritrae fin dagli anni Cinquanta, ma che costituisce anche il punto di arrivo, con il progetto dedicato alle Grandi Navi del 2013.

"L'occhio come mestiere"
foto di Martina

Sono richiamati, poi, all’inizio e alla fine del percorso, due luoghi molto cari al maestro: lo spazio del suo studio, luogo di elaborazione creativa e di riflessione, e quello del libro, con oltre 250 pubblicazioni realizzate in più di settant’anni.

Una mostra che può essere racchiusa nell’espressione “vera fotografia”, con cui Berengo Gardin timbra le sue stampe autografe, rimandando all’assenza di manipolazioni a posteriori e al lavoro del fotografo come “artigiano”.

Da non perdere!

 

TIP:

Al MAXXI sono in corso tante altre mostre interessanti, come Amazônia di Salgado e Supernova di Carlo Fei: non perderle!

 

INFO

Fino al 18/09

mart-ven 11/19; sab-dom 10/19

Ingresso 7€

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