RAVENNA IN UN GIORNO: ITINERARIO TRA MOSACI E LUOGHI DANTESCHI

Eccoci giunti alla terza tappa del tour alla scoperta dei tesori Unesco dell’Emilia Romagna: Ravenna.

Ti anticipo già che questa cittadina mi ha rubato il cuore per la bellezza dei suoi monumenti e la ricchezza del suo passato; un passato che risale alla caduta dell’impero romano d’Occidente e alle invasioni barbariche, nel quale la religione cristiana era l’elemento su cui puntare per acquisire potere e legittimazione.

Da Bologna, in un’ora e 10 minuti di treno si arriva a Ravenna (7.35€).

#UNPÓDISTORIA

È stata capitale di ben tre imperi, quello romano  d’Occidente, quello goto di Teodorico e dell’impero bizantino; conserva il più ricco patrimonio di mosaici del V e VI secolo, annoverando ben otto siti patrimonio Unesco; qui Dante visse gli ultimi anni della sua e vi venne seppellito.

I mosaici di Sant'Apollinare Nuovo
foto di Martina

Direi di iniziare il nostro giro in città da Sant’Apollinare Nuovo, la grande chiesa a tre navate fatta erigere da Teodorico nel 493.

TIP: per poter accedere alla Basilica di San Vitale, alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, al Museo Arcivescovile, al Battistero Neoniano e al Mausoleo di Galla Placidia, è necessario acquistare il biglietto unico (12.5€) sul sito Ravenna Mosaici, selezionando l’orario di accesso per ogni monumento incluso nel biglietto.

La navata centrale poggia su due file di dodici colonne al di sopra delle quali rimarrai abbagliato dalla sfarzosa decorazione a mosaico. Oltre ad essere raccontato il miracolo di Cristo e la sua passione, questi mosaici sono famosi per le due processioni che si svolgono su entrambi i lati della navata: una teoria di 22 vergini da una parte e di 26 martiri dall’altra. Se guardi attentamente, c’è anche la raffigurazione stilizzata di Classe, il porto romano di Ravenna, e del palazzo di Teodorico!

Ogni giro di Ravenna passa inevitabilmente da piazza del Popolo, cuore della città romagnola. Venne chiamata così nel 1946 quando, a seguito del referendum tra Monarchia e Repubblica, il popolo ravennate votò all’88% per quest’ultima forma di governo (la percentuale più alta di tutta Italia!). Qui si trova la sede del comune, le due colonne del patrono Sant’Apollinare e di San Vitale e la Torre dell’Orologio.

Battistero Neoniano
foto di Martina

Continua la scoperta dei mosaici cittadini entrando nel Battistero Neoniano, a pianta ottagonale, l’edificio cristiano più antico della città: la sua costruzione risale alla fine del IV secolo. È considerata la risposta cattolica, voluta dal vescovo Neone, all’eresia ariana che a Ravenna aveva avuto il suo apice nel regno di Teodorico: il tema rappresentato dai mosaici sulla cupola è il battesimo di Cristo.

TIP: esiste un altro battistero, quello degli Ariani, posto a 2 metri sotto il livello stradale. Eretto nel V secolo per i seguaci del cristianesimo ariano, che negava la natura divina di Cristo, già nel V secolo venne stigmatizzato dalla Chiesa come eresia. Nonostante questo, gli Ostrogoti prima, i Longobardi e Teodorico poi, continuarono ad aderirvi (biglietto 2€).

Battistero degli Ariani
foto di Martina

Gli ultimi due capolavori musivi sono la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia.

La costruzione della basilica ebbe inizio nel 526; l’edificio è a pianta ottagonale, con delle strane finestre in alabastro giallo attraverso cui la luce penetra illuminando i favolosi mosaici. La particolarità risiede nell’unione di due stili musivi, uno di impronta classica, usato nelle scene che raffigurano le storie dell’Antico Testamento, e uno proprio dell’arte bizantina, usato per immortale l’imperatore Giustiniano e la moglie Teodora nell’abside.

Interno della Basilica di San Vitale
foto di Martina

Il piccolo ma preziosissimo Mausoleo di Galla Placidia ti lascerà a bocca aperta. Sorella dell’imperatore Onorio, si fece erigere, ancora in vita, il luogo di sepoltura, scegliendo una decorazione molto suggestiva che culmina nel soffitto blu della cupola, cosparso di stelle.

Mausoleo di Galla Placidia
foto di Martina

TIP: in realtà, Galla non è sepolta qui, bensì a Roma, nella basilica di San Pietro, dove morì nel 450.

Nell’incipit dell’articolo ti parlavo anche del legame tra Ravenna e Dante. Direi che è arrivato il momento di approfondirlo!

TIP: il legame tra Ravenna e Dante si respira ovunque, visto che tutte le strade sono disseminate di opere di street art che lo vedono protagonista indiscusso!

Street art a tema Dante
foto di Martina

Qui e non a Firenze si trova la Tomba con le spoglie del sommo poeta, in un’area chiamata “zona del silenzio”, luogo di pace e tranquillità per il suo eterno riposo. Nonostante i numerosi e continui tentativi di riportarlo nella città natale, riposa ancora nella cittadina romagnola. Furono i francescani del vicino convento a conservare gelosamente le ossa di Dante per diversi secoli, opponendosi alla volontà di sovrani e papi di riportarle a Firenze, e furono sempre loro a salvarle dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, seppellendole sotto il cumulo di terra che potete vedere accanto alla tomba, nel Quadrarco di Braccioforte. A ricordare Firenze c’è, però, la lampada votiva settecentesca, alimentata con olio d’oliva degli appennini toscani.

Tomba di Dante
foto di Martina

Nell’ormai ex convento francescano è allestito il Museo Dante che offre un percorso emozionale tra storia e immagini attorno all’avventura umana e la vicenda artistica del padre della lingua italiana, approfondendo il tema della Commedia e della sua successiva fortuna (biglietto 3€).

Qui si trova la cassetta in legno d’abete che ospitò le spoglie di Dante dal 1677 al 1865!

Concludo la visita di questa sorprendente città con la vicina chiesa di San Francesco: vale la pena investire un euro per accendere le luci della cripta ormai sott’acqua e ammirare il pavimento musivo!

TIP: se ti fermi per un week-end, ti consiglio di includere nella visita anche il Mausoleo di Teodorico e la basilica di Sant’Apollinare in Classe, entrambi un po’ fuori città, sono sicura che mi ringrazierai!

 

Seguimi nell’ultima tappa del tour emiliano: andremo a Parma, proclamata Città Creativa Unesco per la gastronomia in Italia.

 

Se hai perso qualche appuntamento precedente, qui trovi tutti i link:

Bologna

Modena

Ferrara

 

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