Sono 130 le immagini della retrospettiva dedicata a Doisneau, celebre fotografo francese, in mostra al museo dell’Ara Pacis fino al 4 settembre.
Gabriel Bauret cura una
bellissima mostra per rendere omaggio ad uno dei padri fondatori della
fotografia umanista francese e del
fotogiornalismo di strada.
La mostra di Doisneau all'Ara Pacis |
Nato nel 1912 nel sobborgo parigino di Gentilly, inizia la sua carriera come apprendista nel laboratorio di un fotografo pubblicitario. Negli anni Trenta trova lavoro nelle officine Renault, l’unico impiego da dipendente che avrà nel corso di tutta la sua vita. Ma la sua attenzione è sempre stata rivolta ai quartieri popolari e alle banlieu, le periferie. Dopo aver raggiunto il tanto agognato status di fotografo indipendente, la guerra lo costrinse a reinventarsi per sbarcare il lunario; dopo la Liberazione, però, compaiono alcuni reportages sulla rivista Vogue. Nel 1949 esce il libro La Banlieue de Paris, la prima sintesi dei molti racconti per immagini che dedicherà a questa realtà. Doisneau ne descrive perfettamente la quotidianità, componendo un racconto visivo in cui si mescolano una toccante umanità, una vena di umorismo e un pizzico di malinconia.
Nel percorso di visita,
l’arco temporale si intreccia con quello tematico. Le fotografie riguardano il
periodo che va dagli anni ‘30 agli anni ‘60 e sono suddivise in 11 aree
tematiche.
Che siano fotografie
realizzate su commissione o il frutto del suo girovagare senza meta per Parigi,
vediamo delinearsi uno stile molto particolare, un atteggiamento artistico che
è anche una filosofia di vita. La sua lente si posa sempre sull’uomo, identificandosi
con le vite di chi incrocia il suo cammino: empatia è la parola che viene più
spesso in mente osservando le sue immagini schiette, al limite del surrealismo.
Una grande predilezione di Doisneau è per i bambini che animano le periferie
parigine: il fotografo si sente a suo agio in loro compagnia, come testimoniano
i moltissimi scatti che li vedono come protagonisti fin dagli anni Trenta.
L’amore per la scuola della strada, più ricca ed accattivante di qualsiasi
formazione scolastica, cattura così tanto il fotografo francese che ritrae i
portinai, vera anima di Parigi, i bistrots e la moltitudine di avventori e
scene di apparentemente banale vita quotidiana.
Uno dei 130 scatti in mostra all'Ara Pacis |
“Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico”
Robert Doisneau
Questa frase racchiude
perfettamente il lavoro di Doisneau, sempre improntato alla ricerca di un mondo
dove le persone si dimostrino gentili e dove tutti noi vorremmo vivere. Una
mostra ricca di spunti e di curiosità sul dietro le quinte di alcuni scatti
iconici.
Ti lascio proprio con una di
queste curiosità.
Hai presente la foto del
bacio della giovane coppia, indifferente alla folla dei passanti alla place de
l’Hôtel de Ville di Parigi? Venne scattata nel 1950, durante un servizio fotografico
per la rivista “Life”. Ma non è affatto uno scatto spontaneo: Doisneau rimase
colpito dal gesto di tenerezza tra due giovani attori incontrati per caso in un
bar e chiese ai due di replicare quel gesto, posando per lui!
Robert Doisneau
Museo dell’Ara Pacis
Fino al 4 settembre
Intero 11€ - ridotto 9€
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